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p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 25 Agosto 2024

Domenica 25 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 60-69

Parole vere o compiacenti

Si racconta che il filosofo Aristippo, discepolo di Socrate, fu molto criticato per essersi inginocchiato davanti al tiranno Dionisio. Aristippo si giustificรฒ dicendo che non era colpa sua se Dionisio aveva le orecchieโ€ฆnei piedi!

Aristippo aveva ben compreso che gli uomini non amano le parole vere, ma apprezzano le parole compiacenti. Siamo tutti come il tiranno Dionisio! E la comunicazione mediatica lo ha ben compreso. La politica รจ diventata lโ€™arte di trovare le parole che la maggioranza vuole sentirsi dire. Non importa se siano vere o false, se si realizzeranno e se saranno presto dimenticate. Lโ€™importante รจ che oggi il Dionisio che รจ in noi sia sazio.

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Ma ogni tanto la realtร  ci delude e ci rimanda unโ€™immagine meno piacevole del previsto. La realtร  talvolta รจ dura. Magari facciamo finta di non vederla fin quando รจ possibile, ma arriva il momento in cui ci sbattiamo la testa. E ne sentiamo cosรฌ tutta la durezza.

La parola di Gesรน

Anche i discepoli di Gesรน, a un certo punto, sbattono il cuore contro la durezza della parola che hanno ascoltato. La parola di Gesรน รจ dura, come una medicina amara, ma necessaria per guarire. Ci sono infatti parole che danno vita, sono le parole che vengono dallo spirito di Dio. Ma ci sono anche parole che rispondono solo al nostro bisogno carnale di essere saziati. Lo spirito รจ la vita che รจ in noi, la nostra parte piรน profonda, la nostra identitร  piรน autentica, il luogo della relazione con Dio. La carne รจ la nostra dimensione indigente, bisognosa, effimera.

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Ci sono perciรฒ due modi diversi di vivere: quello in cui cerchiamo di ascoltare le parole che ci nutrono, che ci mettono in discussione, che ci fanno crescere, che magari ci feriscono, ma ci fanno guarire; e cโ€™รจ un altro modo di vivere, quello in cui andiamo alla ricerca di parole di compiacimento, delle parole che nutrono la nostra immagine, quelle che ci confermano, ma ci illudono. Le parole carnali non saziano e ci lasciano dentro un vuoto che genera insoddisfazione. Le parole dello spirito, nella loro durezza, ci fanno sentire vivi e profondamente consolati.

La fatica di restare

Come Pietro intuisce, le parole dello spirito sono quelle di Gesรน, ma anche quelle parole che noi possiamo dire ad altri quando ci lasciamo abitare dallo spirito di Gesรน.

Proprio come in una relazione dโ€™amore, allโ€™inizio il cuore รจ caldo e le parole appaiono tutte indifferentemente dolci. Ci sembra che tutto si possa superare. Ma nel tempo, ogni relazione fa emergere la durezza delle incomprensioni, la fatica di abbandonare qualcosa di sรฉ, il peso delle esigenze dellโ€™altro. E allora ci viene voglia di tornare indietro.

Proprio come in un viaggio, quando decidiamo di tornare al punto di partenza perchรฉ la strada ci spaventa. I discepoli di Gesรน vogliono tornare indietro, preferiscono continuare ad accontentarsi di parole carnali, parole magari piรน superficiali, parole false, parole ingannevoli, ma sufficientemente saporite per fingere di stare bene.

Tornare indietro, nella relazione con Gesรน, vuol dire accontentarsi. Significa cercare di essere ipocritamente corretti, ma senza arrivare mai ad amare. Si arriva ad amare infatti solo quando si ha il coraggio di non indietreggiare davanti alla durezza delle esigenze della relazione.

Ridecidersi

Ad un certo punto la relazione con Gesรน, come ogni altra relazione, diventa dura, faticosa, impegnativa, ma รจ lรฌ che avviene la scelta di diventare discepolo. E non conta il tempo che abbiamo speso dietro a Gesรน, perchรฉ i discepoli di Emmaus, per esempio, erano arrivati fino a Gerusalemme, eppure decideranno ugualmente di tornare indietro.

Cosรฌ, in una relazione, possiamo aver camminato insieme per lungo tempo e sperimentare a un certo punto la fatica di camminare con lโ€™altro. La vita dunque รจ una continua scelta tra il desiderio di seguire le parole dello spirito e la tentazione di nutrirsi solo di parole carnali. Come รจ accaduto per le tribรน dโ€™Israele a Sichem, cโ€™รจ sempre un momento in cui ci viene chiesto chi vogliamo servire:ย gli dรจi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume [โ€ฆ] o il Signore?ย (Gs 24,15).

Leggersi dentro

  • Sei capace di confrontarti anche con parole che ti provocano o sei solo alla ricerca di messaggi che ti confermano?
  • Quando hai sperimentato la durezza della parola di Gesรน?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte

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