HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 18 Agosto 2024

p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 18 Agosto 2024

Domenica 18 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 51-58

Gesรน ha detto: โ€œIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ€.

Questo annuncio, ai tempi, appariva una pretesa intollerabile, unโ€™affermazione irricevibile e, come tale, aveva suscitato mormorazione e discussione, nel vangelo di Giovanni. Qui nasce unโ€™aspra discussione, una vera e propria battaglia verbale tra gli ascoltatori di Gesรน: โ€œCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?โ€.

Lui risponde loro con espressioni ancora piรน scandalose, rendendo il suo annuncio piรน duro e urtante, in modo da togliere ogni possibilitร  di comprendere le sue parole in modo semplicemente parabolico, intellettuale, raffinato: โ€œSe non mangiate la carne del Figlio dellโ€™uomo e non bevete il suo sangue, non avrete la vita eternaโ€, dirร  piรน avanti.

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Abbiamo un riferimento allโ€™attivitร  di masticazione essenziale allโ€™atto di mangiare che implica la trasformazione del cibo tramite la distruzione delle forme solide per renderle digeribili e assimilabili.

Per lโ€™uomo il mangiare รจ atto primordiale e riconoscimento iniziale del mondo. Il suo legame con la vita รจ essenziale da quando il bambino รจ feto nel ventre materno fino alla morte. Lโ€™atto di mangiare รจ rinvio allโ€™attivitร  culturale dellโ€™uomo: implica il lavoro, la preparazione del cibo, la socialitร , la convivialitร .

Lโ€™uomo mangia insieme con altri e il mangiare รจ a una tavola, luogo di creazione di amicizia, fraternitร , alleanza e societร . A tavola non si condivide solo il cibo, ma si scambiano anche parole e discorsi nutrendo cosรฌ le relazioni: ciรฒ che dร  senso alla vita sostentata dal cibo.

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Gesรน annuncia che per avere parte alla vita eterna, alla vita di Dio, per conoscere la salvezza, รจ necessario mangiare, masticare la carne del Figlio dellโ€™uomo e bere il suo sangue? Perchรฉ questo realismo nelle parole di Gesรน secondo il quarto vangelo, parole che non risuonano nรฉ negli altri vangeli nรฉ nel resto del Nuovo Testamento? Perchรฉ questo linguaggio proprio nel vangelo che non ricorda lโ€™istituzione eucaristica, ma la sostituisce con il racconto della lavanda dei piedi? Certamente lโ€™autore di questo racconto si serve di un linguaggio che vuole affermare come la partecipazione al pane e al calice di Gesรน Cristo sia partecipazione al suo corpo e al suo sangue. Attraverso il mangiare i segni del pane e del vino ciรฒ che si riceve รจ tutta la vita del Figlio fattosi carne e sangue, nato da donna, manifestatosi uomo veramente uomo come noi che siamo suoi fratelli.

Dice ancora Giovanni: โ€œCome il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per meโ€.

Il โ€œmangiare meโ€ รจ posto in linea di continuitร  con lโ€™invio del Figlio da parte del Padre: รจ lโ€™atto estremo a cui giunge lโ€™obbedienza del Figlio nei confronti del Padre. Dal โ€œmangianteโ€ passiamo al โ€œmeโ€ che si dona come cibo allโ€™uomo. Il โ€œmangiare meโ€ รจ allora lโ€™espressione piรน radicale dellโ€™amore di Cristo e di Dio per lโ€™umanitร . Questo mangiare รจ reso possibile dal dono che il Padre, nel suo amore per lโ€™umanitร , fa del Figlio inviandolo nel mondo perchรฉ gli uomini abbiano la vita in abbondanza e che il Figlio liberamente fa di sรฉ, per amore dellโ€™umanitร .

Ciรฒ che รจ fondamentale in questo โ€œmangiareโ€ รจ dunque il dono che ne รจ allโ€™origine: questo โ€œciboโ€, infatti, non viene dallโ€™uomo, ma sgorga dallโ€™amore di Dio per lโ€™uomo e tende alla comunicazione dellโ€™amore in cui consiste la vera vita.

Lโ€™amore espresso solo a parole, anche nella rivelazione, non era sufficiente: occorreva una carne umana che raccontasse Dio, una carne umana che, amando la nostra umanitร , ci narrasse lโ€™amore di Dio, o meglio il โ€œDioโ€ che โ€œรจ amoreโ€.

Questa nostra carne, che ci dice la nostra debolezza, la nostra fragilitร , la nostra morte, carne che a volte pensiamo di negare o dimenticare in favore di una โ€œvita spiritualeโ€, per poter incontrare Dio, proprio questa carne รจ stata assunta da Dio e non รจ un ostacolo alla comunione con lui: รจ il luogo ordinario dellโ€™incontro con Dio.

Le parole di Gesรน ci dicono che incarnazione di Dio, resurrezione della carne ed eucaristia esprimono insieme il mistero della nostra salvezza. Nella nostra povera carne, nel โ€œcorpo di miseriaโ€ che noi siamo, proprio lรฌ noi incontriamo Dio, perchรฉ in Gesรน abita corporalmente tutta la pienezza.

Carne da masticare e sangue da bere sono la condizione in cui Gesรน si consegna a noi, in cui Dio si dร  a noi, raggiungendoci lร  dove siamo e non chiedendo a noi di salire alla sua condizione divina, azione per noi impossibile e solo frutto di un orgoglio religioso malato. Entrando in noi, la carne e il sangue di Cristo ci trasformano, per partecipazione in carne e sangue di Cristo, producendo ciรฒ che a noi รจ impossibile: diventare il Figlio di Dio in Cristo stesso, lโ€™Unigenito amato dallโ€™amante, il Padre, con un amore infinito, lo Spirito santo.

Chi mangia la carne e beve il sangue di Cristo conoscerร  la resurrezione, vivrร  per sempre, in una salda comunione con Cristo per la quale rimane: corpo nel Corpo e Corpo nel corpo!

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