Io sono il pane vivo disceso dal cielo
La lettura del 6ยฐ capitolo del Vangelo di Giovanni, che ci accompagna in queste Domeniche nella Liturgia, ci ha condotti a riflettere sulla moltiplicazione del pane, con il quale il Signore ha sfamato una folla di cinquemila uomini, e sullโinvito che Gesรน rivolge a quanti aveva saziato di darsi da fare per un cibo che rimane per la vita eterna.
Gesรน vuole aiutarli a comprendere il significato profondo del prodigio che ha operato: nel saziare in modo miracoloso la loro fame fisica, li dispone ad accogliere lโannuncio che Egli รจ ยซil pane disceso dal cieloยป, che sazia in modo definitivo. Anche il popolo ebraico, durante il lungo cammino nel deserto, aveva sperimentato un pane disceso dal cielo, la manna, che lo aveva mantenuto in vita, fino allโarrivo nella terra promessa.
Ora, Gesรน parla di sรฉ come del vero pane disceso dal cielo, capace di mantenere in vita non per un momento o per un tratto di cammino, ma per sempre. Lui รจ il cibo che dร la vita eterna, perchรฉ รจ il Figlio unigenito di Dio, che sta nel seno del Padre, venuto per dare allโuomo la vita in pienezza, per introdurre lโuomo nella stessa vita di Dio.
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Nel pensiero ebraico era chiaro che il vero pane del cielo, che nutriva Israele, era la Legge, la parola di Dio. Il popolo di Israele riconosceva con chiarezza che la Torah era il dono fondamentale e duraturo di Mosรจ e che lโelemento basilare che lo distingueva rispetto agli altri popoli consisteva nel conoscere la volontร di Dio e dunque la giusta via della vita. Ora Gesรน, nel manifestarsi come il pane del cielo, testimonia di essere Lui la Parola di Dio in Persona, la Parola incarnata, attraverso cui lโuomo puรฒ fare della volontร di Dio il suo cibo (cf Gv 4,34), che orienta e sostiene lโesistenza.
Dubitare allora della divinitร di Gesรน, come fanno i Giudei del passo evangelico di oggi, significa opporsi allโopera di Dio. Essi infatti, affermano: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โSono disceso dal cielo?โ. Essi non vanno oltre le sue origini terrene, e per questo si rifiutano di accoglierLo come la Parola di Dio fattasi carne. SantโAgostino, nel suo Commento al Vangelo di Giovanni, spiega cosรฌ: ยซerano lontani da quel pane celeste, ed erano incapaci di sentirne la fame.
Avevano la bocca del cuore malataโฆ Infatti, questo pane richiede la fame dellโuomo interioreยป (26,1). E dobbiamo chiederci se noi realmente sentiamo questa fame, la fame della Parola di Dio, la fame di conoscere il vero senso della vita. Solo chi รจ attirato da Dio Padre, chi Lo ascolta e si lascia istruire da Lui puรฒ credere in Gesรน, incontrarLo e nutrirsi di Lui e cosรฌ trovare la vera vita, la strada della vita, la giustizia, la veritร , lโamore.
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SantโAgostino aggiunge: ยซil Signoreโฆ affermรฒ di essere il pane che discende dal cielo, esortandoci a credere in lui. Mangiare il pane vivo, infatti, significa credere in lui. E chi crede, mangia; in modo invisibile รจ saziato, come in modo altrettanto invisibile rinasce [a una vita piรน profonda, piรน vera], rinasce di dentro, nel suo intimo diventa un uomo nuovoยป (ibidem).
Ebbene, se รจ vero che siamo quello che mangiamo, allora ricevere il Corpo del Signore significa, concretamente, partecipare della sua stessa vita, conoscere il suo amore, trasformarci in Lui, vivere dei suoi sentimenti. ร chiaro: esiste un mangiare materiale e un mangiare spirituale. Siamo chiamati, questโoggi, come tutti i giorni, a nutrirci anzitutto della Parola del Signore e del suo Santissimo Corpo.
LโEucaristia รจ il sacramento dellโamore di Dio, il cibo del pellegrino, il farmaco dโimmortalitร , la medicina del peccatore, il pane vivo disceso dal cielo. Tuttavia, dobbiamo chiederci, sinceramente, se abbiamo maturato dentro di noi il senso dellโEucaristia e della partecipazione alla Santa Messa. Perchรฉ lโEucaristia rivela il senso cristiano della nostra esistenza e apre il cuore alla speranza della risurrezione, alla caritร verso il prossimo, allโamore incondizionato.
Poniamoci, allora, delle domande. Gesรน รจ il centro della nostra vita? Credo fermamente nella presenza reale e personale di Gesรน in questo pezzo di pane? LโEucaristia alla quale partecipo, mi aiuta a superare ogni forma di egoismo e di chiusura?
Invocando Maria Santissima, chiediamole di guidarci allโincontro con Gesรน perchรฉ la nostra amicizia con Lui sia sempre piรน intensa; chiediamole di introdurci nella piena comunione di amore con il suo Figlio, il pane vivo disceso dal cielo, cosรฌ da essere da Lui rinnovati nellโintimo del nostro essere. Amen!
Don Lucio D’Abbraccio
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