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don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 11 Agosto 2024

Domenica 4 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6,24-35

Continua la lettura del 6ยฐ capitolo del vangelo di Giovanni dedicato al tema del โ€œpane di vitaโ€.ย  Dopo il segno della condivisione/moltiplicazione dei pani compiuto da Gesรน (cf. Gv 6,11-13) e il suoย  ritiro nella solitudine per evitare di essere proclamato re da parte della folla (cf. Gv 6,14-15), questaย  stessa gente continua a cercarlo (cf. Gv 6,22-25); Egli perรฒ โ€œnon mette fede nella loro fedeโ€ (Gv 2,24), ma, conoscendoli nel profondo, chiede di mutare la loro ricerca di cibo in desiderio di Dio: โ€œVoi miย  cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.ย 

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Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dellโ€™uomo viย  darร โ€ (Gv 6,26-27). Gesรน infatti, disceso dal cielo, รจ โ€œil pane di Dioโ€ (Gv 6,33), รจ โ€œil pane della vitaโ€ (Gvย  6,35): chi ha fede in lui รจ nutrito per la vita eterna…ย 

Avviene un poโ€™ come con la donna samaritana: come cโ€™รจ unโ€™acqua viva che toglie la sete in eterno  (Gv 4,14), cosรฌ cโ€™รจ un pane vero che nutre per la vita eterna. A questo pane educa Gesรน! Un pane,  come anticipa il tema della prima lettura, capace di dare forza per affrontare il cammino: non solo  una forza โ€œfisicaโ€, ma ancor piรน forza โ€œinterioreโ€, โ€œmotivazionaleโ€. Ed รจ a partire da questa  esperienza di forza e gioia che sgorgherร  il canto del salmo: โ€œGustate e vedete comโ€™รจ buono il  Signoreโ€.  

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vv. 41-42: โ€œI Giudei si misero a mormorare contro di lui perchรฉ aveva detto: โ€œIo sono il pane  disceso dal cieloโ€. E dicevamo:โ€ Costui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non  conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire โ€œSono disceso dal cielo?โ€.  Di fronte alle parole di Gesรน, i capi religiosi rispondono con la mormorazione, come avevano fatto  i loro padri durante lโ€™Esodo nel deserto (cfr Es 16,1-10; ma anche in 1Cor 10,10 ritorna la stessa affermazione).  Tale comportamento esprime lagnanza, critica piuttosto che aperta ostilitร . Una mormorazione  dovuta al fatto che Gesรน utilizza lโ€™espressione โ€œIo sonoโ€ per se stesso, quel โ€œIo sonoโ€ che รจ il nome  proprio di Dio rivelato a Mosรจ (Es 3,14), il Nome che nessuno puรฒ utilizzare. I capi dei giudei, forti  della falsa pretesa di conoscere Gesรน, da loro ritenuto nientโ€™altro che un uomo semplice e  ordinario, gli contestano pure di essersi definito โ€œpane disceso dal cieloโ€, quando lui รจ il โ€œfiglio di  Giuseppeโ€. 

vv. 43-45: โ€œGesรน rispose loro: โ€œNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira  il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti  saranno istruiti da Dio

Con molta facilitร  Gesรน svela lโ€™atteggiamento dei suoi interlocutori. Non solo li rimprovera – โ€œNon  mormorate tra di voi!โ€ โ€“ ma porta alla luce pure la motivazione del loro agire, ossia la mancanza di  fede, di adesione allโ€™azione del Padre, il solo che attira tutti a sรฉ. Se il dono del Figlio non viene  compreso, non sarร  compresa neppure la volontร  del Padre.  

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vv. 45b-47: Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ  qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร  in veritร  io  vi dico: chi crede ha la vita eterna. 

Come veniva indicato domenica scorsa, lโ€™unica grande opera richiesta allโ€™uomo รจ la fede, lโ€™adesione  salda a Dio e a colui che egli ha mandato, Gesรน Cristo (cf. Gv 6,28-29). Se infatti cโ€™รจ questa fede  obbediente che si nutre di ascolto del Padre, se cioรจ si รจ โ€œammaestrati da Dioโ€ (cf. Is 54,13), allora si  รจ condotti anche a credere in Gesรน, e cosรฌ si puรฒ partecipare alla vita per sempre, alla vita senza  tramonto. Dirร  piรน avanti Gesรน: โ€œQuesta รจ la vita eterna: che conoscano te, lโ€™unico vero Dio, e colui  che hai mandato, Gesรน Cristoโ€ (Gv 17,3). 

vv. 48-51: โ€œIo sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sonoย  morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia. Io sono il paneย vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la miaย  carne per la vita del mondo.ย ย 

Nellโ€™Antico Testamento Dio aveva risposto alla mormorazione dei figli di Israele nel deserto conย  il dono della manna (cf. Es 16,11-36); qui Gesรน risponde con il dono di se stesso, โ€œIo sono il pane dellaย  vitaโ€: una vita che in Gesรน arriva al dono supremo di sรฉ. Se il popolo dโ€™Israele davanti alla mannaย  si domandava โ€œMan hu: che cosโ€™รจโ€ (Es 16,15), ora il dono che Gesรน fa di se stesso dovrebbe suscitare,ย allo stesso modo, la domanda sulla sua identitร : โ€œChi รจ Gesรน?โ€. Ed egli รจ il โ€œpane vivo, disceso dalย  cieloโ€ che rende capaci di โ€œvivere in eternoโ€.ย ย 

Morte e vita. Potremmo sintetizzare in queste due parole lโ€™intero intervento di Gesรน: โ€œI vostri padri  hanno mangiato la manna nel deserto e sono mortiโ€ (v. 49), mentre chi mangia il โ€œpane disceso dal  cieloโ€ vivrร  in eterno. Il popolo dโ€™Israele รจ stato nutrito da Dio con la manna lungo tutto il suo  cammino, affinchรฉ potesse placare la sua fame. Un prodigio importante, fa capire Gesรน, ma non  sufficiente affinchรฉ la gente potesse restare in vita per sempre. 

Il pane di Gesรน รจ pane โ€œdel/per il cieloโ€, pane di โ€œvita eternaโ€. Ma questo pane puรฒ essere  riconosciuto solo da coloro che si lasciano attrarre dal Padre: โ€œNessuno viene a me se il Padre non lo  attiraโ€ (Gv 6,44). Ci sarร  sempre qualcuno che riconoscerร  in Gesรน il โ€œpane vivo disceso dal cieloโ€ฆ per  la vita eternaโ€, e sempre qualcuno che si scandalizzerร  e, quindi, mormorerร .  

Tutto dipende da ogni singola persona: o ci si lascia attrarre dal Padre o si rifiuta questo dono. Ma  chi rifiuta, non tace: mormora. Lo fa coltivando questโ€™arte che mira a distruggere lโ€™altro e la sua  reputazione. Lo fa in modo nascosto e sottile, sussurrato allโ€™orecchio di altri al fine di fare adepti  pur di incrinare ogni fiducia spettegolando. รˆ avvenuto nel passato con i profeti, รจ avvenuto con  Gesรน, e oggi continua ad avvenire in mezzo a noi. Quante volte papa Francesco ha segnalato che  la โ€œmormorazioneโ€ รจ il tarlo che mina dalle fondamenta la vita delle comunitร  cristiane!  

Alla radice di tutte queste mormorazioni, pare suggerire Gesรน, cโ€™รจ proprio la mancanza di fede, il  non credere in Gesรน dono โ€œdel cieloโ€; il non credere che Lui รจ โ€œil pane vivo disceso dal cieloโ€; il pane  del cammino per lโ€™eternitร . Qui sta il segreto. Ma capirlo richiede di entrare nellโ€™esperienza di fede,  che non รจ sforzo umano, ma un lasciarsi attrarre dal Padre. Ed รจ attrazione dโ€™amore. E quanti sono  attratti, saranno da Dio stesso ammaestrati, ricorda lโ€™evangelista (Gv 6,45).  

Domenica scorsa il vangelo cโ€™invitava a interrogarci sul perchรฉ seguivamo Gesรน: non basta seguirlo  per il โ€œpaneโ€, dicevamo, perchรฉ non รจ una motivazione sufficiente. Eโ€™ necessario fissare lo sguardo  non tanto sul dono, ma sul Donatore, su Dio.  

Oggi ci viene ribadito questo concetto: abbiamo davanti a noi il pane della vita: spetta a noi lasciarci  attrarre dal Padre per riconoscere questo pane; spetta a noi andare al di lร  dellโ€™apparenza, del  sensazionale. La mormorazione nasce quando non ci si accorge che Dio sempre provvede. รˆ  protesta dellโ€™uomo al piano di Dio, รจ una reazione fatta di delusione, sconcerto, insofferenza e  rivolta. Quando si ritiene di avere tutto chiaro e si smette di interrogarsi, di cercare. Quando si  pensa di capire senza ascoltare, di ridurre ciรฒ che รจ vero a ciรฒ che io ho capito. Una mormorazione  che รจ resistenza alla forza attrattiva del Padre. Tutti siamo attirati dal Padre, ma cโ€™รจ chi non si lascia  coinvolgere, non mangia di Lui, non vive di e in Lui.  

Ma cโ€™รจ anche un altro dettaglio sul quale vorrei soffermarmi. Gesรน dice che โ€œil pane che io darรฒ รจ la  mia carne per la vita del mondoโ€ (Gv 6,51). Il termine โ€œcarneโ€ indica lโ€™uomo nella sua debolezza, nella  sua condizione di creatura fragile; questo significa che lโ€™azione di Dio passa attraverso la  mia/nostra carne. Cioรจ, piรน diventiamo umani, piรน diventiamo sensibili ai bisogni e alle sofferenze  degli altri, piรน si manifesta il divino che รจ nelle persone. Questo cโ€™insegnano e dimostrano i santi.  

A partire da questo concetto, riprendo lโ€™espressione di Gesรน, il quale dice: โ€œNessuno viene a me se  il Padre non lo attiraโ€. Innanzitutto mi e ci domandiamo come il Padre dialoga con me e in me. Se  diamo peso alle parole di Gesรน, รจ attraverso la mia stessa โ€œcarneโ€ che Dio mi parla, attraverso ciรฒ  che Lui stesso ha creato in me e per me: il linguaggio dei sentimenti, dello stato dโ€™animo,  dellโ€™intuizione, del desiderio, del bisogno, della gioia, della vergognaโ€ฆ Dio usa un linguaggio che 

io/noi sue creature siamo in grado di comprendere. Ma spetta a noi prestare attenzione a questoย  linguaggio, e questo chiede silenzio, raccoglimento, discernimentoโ€ฆย 

In secondo luogo, โ€œnessuno viene a meโ€: dove, quando, come? Penso/pensiamo alla preghiera, allaย  confessione, alla messa, a un gesto di caritร , allโ€™incontro con qualcuno, alla voce del creatoโ€ฆ Nessuno pensa, desidera, sente il bisogno di โ€ฆ se non perchรฉ il Padre lo ha attirato. E questo ciย  dice due cose: la prima, vuol dire che al di lร  di come sto vivendo, se il Padre suscita in me quelย  determinato desiderio vuol dire che non si รจ dimenticato di me. In secondo luogo, se io abbraccioย  e faccio mio quel desiderio e mi accosto alla confessione, alla preghiera, alla contemplazione, alleย  personeโ€ฆ vuol dire che la mia coscienza รจ ancora capace di riconoscere e accogliere la voce delย  Padre, a dimostrazione che โ€œtutti saranno istruiti da Dioโ€.ย 

Il โ€œpane di vitaโ€ in questo passaggio รจ dunque la Parola di Dio, non tanto lโ€™Eucaristia. รˆ la Parolaย  che istruisce, รจ lo Spirito che parla in me che mi istruisce e mi nutre: โ€œVerranno giorni in cui manderรฒย  la fame nel paese; non fame di pane nรฉ sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signoreโ€ (Amosย  8,11). Infatti nellโ€™Antico Testamento la โ€œmannaโ€ era diventata simbolo della Parola: Gesรน รจ quelย  โ€œpane di vitaโ€, รจ โ€œParola del Padreโ€: una voce dolcissima e rispettosa della mia libertร ; parla al mioย  cuore, mi educa, mi โ€œistruisceโ€ indicandomi la via da seguire. Poiโ€ฆ poi ciascuno deciderร  seย  abbracciarla o meno. Una cosa รจ certa: nel momento in cui scopro e faccio esperienza che Dio miย  attira a sรฉ con legami di bontร  (cfr Os 11), quello รจ il momento in cui mi lascerรฒ condurre dove Luiย  vorrร , perchรฉ Lo riconoscerรฒ mia vita. Vita eterna.

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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