Continua la lettura del 6ยฐ capitolo del vangelo di Giovanni dedicato al tema del โpane di vitaโ.ย Dopo il segno della condivisione/moltiplicazione dei pani compiuto da Gesรน (cf. Gv 6,11-13) e il suoย ritiro nella solitudine per evitare di essere proclamato re da parte della folla (cf. Gv 6,14-15), questaย stessa gente continua a cercarlo (cf. Gv 6,22-25); Egli perรฒ โnon mette fede nella loro fedeโ (Gv 2,24), ma, conoscendoli nel profondo, chiede di mutare la loro ricerca di cibo in desiderio di Dio: โVoi miย cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.ย
Ascolta “don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 11 Agosto 2024” su Spreaker.Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dellโuomo viย darร โ (Gv 6,26-27). Gesรน infatti, disceso dal cielo, รจ โil pane di Dioโ (Gv 6,33), รจ โil pane della vitaโ (Gvย 6,35): chi ha fede in lui รจ nutrito per la vita eterna…ย
Avviene un poโ come con la donna samaritana: come cโรจ unโacqua viva che toglie la sete in eterno (Gv 4,14), cosรฌ cโรจ un pane vero che nutre per la vita eterna. A questo pane educa Gesรน! Un pane, come anticipa il tema della prima lettura, capace di dare forza per affrontare il cammino: non solo una forza โfisicaโ, ma ancor piรน forza โinterioreโ, โmotivazionaleโ. Ed รจ a partire da questa esperienza di forza e gioia che sgorgherร il canto del salmo: โGustate e vedete comโรจ buono il Signoreโ.
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vv. 41-42: โI Giudei si misero a mormorare contro di lui perchรฉ aveva detto: โIo sono il pane disceso dal cieloโ. E dicevamo:โ Costui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire โSono disceso dal cielo?โ. Di fronte alle parole di Gesรน, i capi religiosi rispondono con la mormorazione, come avevano fatto i loro padri durante lโEsodo nel deserto (cfr Es 16,1-10; ma anche in 1Cor 10,10 ritorna la stessa affermazione). Tale comportamento esprime lagnanza, critica piuttosto che aperta ostilitร . Una mormorazione dovuta al fatto che Gesรน utilizza lโespressione โIo sonoโ per se stesso, quel โIo sonoโ che รจ il nome proprio di Dio rivelato a Mosรจ (Es 3,14), il Nome che nessuno puรฒ utilizzare. I capi dei giudei, forti della falsa pretesa di conoscere Gesรน, da loro ritenuto nientโaltro che un uomo semplice e ordinario, gli contestano pure di essersi definito โpane disceso dal cieloโ, quando lui รจ il โfiglio di Giuseppeโ.
vv. 43-45: โGesรน rispose loro: โNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio.
Con molta facilitร Gesรน svela lโatteggiamento dei suoi interlocutori. Non solo li rimprovera – โNon mormorate tra di voi!โ โ ma porta alla luce pure la motivazione del loro agire, ossia la mancanza di fede, di adesione allโazione del Padre, il solo che attira tutti a sรฉ. Se il dono del Figlio non viene compreso, non sarร compresa neppure la volontร del Padre.
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vv. 45b-47: Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร in veritร io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Come veniva indicato domenica scorsa, lโunica grande opera richiesta allโuomo รจ la fede, lโadesione salda a Dio e a colui che egli ha mandato, Gesรน Cristo (cf. Gv 6,28-29). Se infatti cโรจ questa fede obbediente che si nutre di ascolto del Padre, se cioรจ si รจ โammaestrati da Dioโ (cf. Is 54,13), allora si รจ condotti anche a credere in Gesรน, e cosรฌ si puรฒ partecipare alla vita per sempre, alla vita senza tramonto. Dirร piรน avanti Gesรน: โQuesta รจ la vita eterna: che conoscano te, lโunico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesรน Cristoโ (Gv 17,3).
vv. 48-51: โIo sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sonoย morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia. Io sono il paneย vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno e il pane che io darรฒ รจ la miaย carne per la vita del mondo.ย ย
NellโAntico Testamento Dio aveva risposto alla mormorazione dei figli di Israele nel deserto conย il dono della manna (cf. Es 16,11-36); qui Gesรน risponde con il dono di se stesso, โIo sono il pane dellaย vitaโ: una vita che in Gesรน arriva al dono supremo di sรฉ. Se il popolo dโIsraele davanti alla mannaย si domandava โMan hu: che cosโรจโ (Es 16,15), ora il dono che Gesรน fa di se stesso dovrebbe suscitare,ย allo stesso modo, la domanda sulla sua identitร : โChi รจ Gesรน?โ. Ed egli รจ il โpane vivo, disceso dalย cieloโ che rende capaci di โvivere in eternoโ.ย ย
Morte e vita. Potremmo sintetizzare in queste due parole lโintero intervento di Gesรน: โI vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono mortiโ (v. 49), mentre chi mangia il โpane disceso dal cieloโ vivrร in eterno. Il popolo dโIsraele รจ stato nutrito da Dio con la manna lungo tutto il suo cammino, affinchรฉ potesse placare la sua fame. Un prodigio importante, fa capire Gesรน, ma non sufficiente affinchรฉ la gente potesse restare in vita per sempre.
Il pane di Gesรน รจ pane โdel/per il cieloโ, pane di โvita eternaโ. Ma questo pane puรฒ essere riconosciuto solo da coloro che si lasciano attrarre dal Padre: โNessuno viene a me se il Padre non lo attiraโ (Gv 6,44). Ci sarร sempre qualcuno che riconoscerร in Gesรน il โpane vivo disceso dal cieloโฆ per la vita eternaโ, e sempre qualcuno che si scandalizzerร e, quindi, mormorerร .
Tutto dipende da ogni singola persona: o ci si lascia attrarre dal Padre o si rifiuta questo dono. Ma chi rifiuta, non tace: mormora. Lo fa coltivando questโarte che mira a distruggere lโaltro e la sua reputazione. Lo fa in modo nascosto e sottile, sussurrato allโorecchio di altri al fine di fare adepti pur di incrinare ogni fiducia spettegolando. ร avvenuto nel passato con i profeti, รจ avvenuto con Gesรน, e oggi continua ad avvenire in mezzo a noi. Quante volte papa Francesco ha segnalato che la โmormorazioneโ รจ il tarlo che mina dalle fondamenta la vita delle comunitร cristiane!
Alla radice di tutte queste mormorazioni, pare suggerire Gesรน, cโรจ proprio la mancanza di fede, il non credere in Gesรน dono โdel cieloโ; il non credere che Lui รจ โil pane vivo disceso dal cieloโ; il pane del cammino per lโeternitร . Qui sta il segreto. Ma capirlo richiede di entrare nellโesperienza di fede, che non รจ sforzo umano, ma un lasciarsi attrarre dal Padre. Ed รจ attrazione dโamore. E quanti sono attratti, saranno da Dio stesso ammaestrati, ricorda lโevangelista (Gv 6,45).
Domenica scorsa il vangelo cโinvitava a interrogarci sul perchรฉ seguivamo Gesรน: non basta seguirlo per il โpaneโ, dicevamo, perchรฉ non รจ una motivazione sufficiente. Eโ necessario fissare lo sguardo non tanto sul dono, ma sul Donatore, su Dio.
Oggi ci viene ribadito questo concetto: abbiamo davanti a noi il pane della vita: spetta a noi lasciarci attrarre dal Padre per riconoscere questo pane; spetta a noi andare al di lร dellโapparenza, del sensazionale. La mormorazione nasce quando non ci si accorge che Dio sempre provvede. ร protesta dellโuomo al piano di Dio, รจ una reazione fatta di delusione, sconcerto, insofferenza e rivolta. Quando si ritiene di avere tutto chiaro e si smette di interrogarsi, di cercare. Quando si pensa di capire senza ascoltare, di ridurre ciรฒ che รจ vero a ciรฒ che io ho capito. Una mormorazione che รจ resistenza alla forza attrattiva del Padre. Tutti siamo attirati dal Padre, ma cโรจ chi non si lascia coinvolgere, non mangia di Lui, non vive di e in Lui.
Ma cโรจ anche un altro dettaglio sul quale vorrei soffermarmi. Gesรน dice che โil pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ (Gv 6,51). Il termine โcarneโ indica lโuomo nella sua debolezza, nella sua condizione di creatura fragile; questo significa che lโazione di Dio passa attraverso la mia/nostra carne. Cioรจ, piรน diventiamo umani, piรน diventiamo sensibili ai bisogni e alle sofferenze degli altri, piรน si manifesta il divino che รจ nelle persone. Questo cโinsegnano e dimostrano i santi.
A partire da questo concetto, riprendo lโespressione di Gesรน, il quale dice: โNessuno viene a me se il Padre non lo attiraโ. Innanzitutto mi e ci domandiamo come il Padre dialoga con me e in me. Se diamo peso alle parole di Gesรน, รจ attraverso la mia stessa โcarneโ che Dio mi parla, attraverso ciรฒ che Lui stesso ha creato in me e per me: il linguaggio dei sentimenti, dello stato dโanimo, dellโintuizione, del desiderio, del bisogno, della gioia, della vergognaโฆ Dio usa un linguaggio che
io/noi sue creature siamo in grado di comprendere. Ma spetta a noi prestare attenzione a questoย linguaggio, e questo chiede silenzio, raccoglimento, discernimentoโฆย
In secondo luogo, โnessuno viene a meโ: dove, quando, come? Penso/pensiamo alla preghiera, allaย confessione, alla messa, a un gesto di caritร , allโincontro con qualcuno, alla voce del creatoโฆ Nessuno pensa, desidera, sente il bisogno di โฆ se non perchรฉ il Padre lo ha attirato. E questo ciย dice due cose: la prima, vuol dire che al di lร di come sto vivendo, se il Padre suscita in me quelย determinato desiderio vuol dire che non si รจ dimenticato di me. In secondo luogo, se io abbraccioย e faccio mio quel desiderio e mi accosto alla confessione, alla preghiera, alla contemplazione, alleย personeโฆ vuol dire che la mia coscienza รจ ancora capace di riconoscere e accogliere la voce delย Padre, a dimostrazione che โtutti saranno istruiti da Dioโ.ย
Il โpane di vitaโ in questo passaggio รจ dunque la Parola di Dio, non tanto lโEucaristia. ร la Parolaย che istruisce, รจ lo Spirito che parla in me che mi istruisce e mi nutre: โVerranno giorni in cui manderรฒย la fame nel paese; non fame di pane nรฉ sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signoreโ (Amosย 8,11). Infatti nellโAntico Testamento la โmannaโ era diventata simbolo della Parola: Gesรน รจ quelย โpane di vitaโ, รจ โParola del Padreโ: una voce dolcissima e rispettosa della mia libertร ; parla al mioย cuore, mi educa, mi โistruisceโ indicandomi la via da seguire. Poiโฆ poi ciascuno deciderร seย abbracciarla o meno. Una cosa รจ certa: nel momento in cui scopro e faccio esperienza che Dio miย attira a sรฉ con legami di bontร (cfr Os 11), quello รจ il momento in cui mi lascerรฒ condurre dove Luiย vorrร , perchรฉ Lo riconoscerรฒ mia vita. Vita eterna.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.