Oltre gli equivoci
Con il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci la folla aveva avuto un ricco nutrimento. Dopo quellโesperienza la popolaritร di Gesรน aveva raggiunto lโapice, per questo tutti lo cercavano. Gesรน, che si era allontanato volontariamente per evitare che lo facessero re, come ci dice la conclusione del brano di domenica scorsa, si trova ora a Cafarnao ed รจ lรฌ che lo raggiungono.
Alla domanda circa il tempo del suo arrivo, Gesรน svela le vere motivazioni per cui essi lo stanno cercando. La folla lo desidera non perchรฉ ha visto i segni della sua divinitร , ma perchรฉ ha ricevuto buon cibo e si รจ saziata.
Questo equivoco รจ un rischio per ogni uomo: la possibilitร di inquinare le vere motivazioni delle cose. Anche nel nostro rapporto con il Signore, proprio come con la folla, puรฒ accadere lo stesso: cercarlo perchรฉ abbiamo bisogno di qualcosa in cambio, piuttosto che per amore libero ed incondizionato alla sua Persona.
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La moltiplicazione del cibo materiale รจ solo il segno mediante il quale Gesรน vuole condurre lโumanitร a comprendere che cโรจ qualcosa di ulteriore rispetto alla materialitร delle cose e al nutrimento fisico: il vero cibo che rimane per la vita eterna, ossia la sua sapienza, la sua presenza, il suo amore.
Questa eterogenesi dei fini puรฒ trovare facilmente spazio anche nella nostra vita cristiana, come nella vita stessa della Chiesa. Cโรจ chi rifugiandosi nella spiritualitร e nella vita ecclesiale fugge dalle sfide quotidiane, oppure chi vi trova uno spazio per affermare il proprio io, per acquisire fama e popolaritร , o persino per fare buoni affari e guadagnare bene.
Ciascuno di noi dovrebbe chiedersi sinceramente prima di tutto: io cerco il Signore nella mia vita? E se lo cerco, quali sono le vere motivazioni che mi spingono a ciรฒ? Nonostante la correzione di Gesรน, la folla rimane ancora un poโ fuori strada. Impregnati della mentalitร giudaica in cui ciรฒ che conta principalmente sono le โopere della leggeโ, chiedono a Gesรน quali siano le azioni da compiere โper fare le opere di Dioโ.
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Cโรจ ancora un altro equivoco: quello di pensare che tutto dipenda da un puro sforzo umano, dallโimpegno volontaristico, da qualcosa da fare. Ancora una volta il Maestro deve risintonizzare il cuore dei suoi ascoltatori: non cโรจ nulla da fare, ma si deve credere, aderire in totalitร alla sua persona e al suo insegnamento.
Soltanto riconoscendo Gesรน come il vero nutrimento della nostra vita, il vero Pane per il nostro cammino, potremo vincere quella fame di senso e di eternitร che si annida nel nostro cuore e che va ben oltre la semplice soddisfazione dei nostri bisogni materiali. Chiediamo al Signore, oggi, di poter sentire interiormente cosa veramente desideriamo, oltre ogni surrogato materiale.
Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.