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don Giacomo Falco Brini – Commento al Vangelo di domenica 4 Agosto 2024

Domenica 4 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6,24-35

GESUโ€™, IL PANE DI DIO

Domenica scorsa abbiamo visto che la folla, saziata dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci, vuole fare di Gesรน il proprio leader, perchรฉ diceva: โ€œquesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!โ€ย Unโ€™espressione di fede solo apparente. Provando a declinare, era come se dicesse: โ€œquesto รจ il profeta che ci serve, uno capace di risolvere i problemi di approvvigionamento del cibo per tutti, uno che puรฒ rispondere ai bisogni della nostra pancia, a tutti i bisogni primari dellโ€™uomoโ€.ย 

Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo โ€“ย concludeva il testo del vangelo. Il vangelo odierno รจ una naturale prosecuzione del confronto tra la folla sfamata di pane materiale e Gesรน. Quella stessa folla si mette alla ricerca del Signore e quando lo trova a Cafarnao gli domanda:ย Rabbi, quando sei venuto qua?ย รˆ evidente che quella gente cercava Gesรน, ma perchรฉ? Ecco allora che il Signore non risponde alla loro domanda ma esprime una osservazione critica che vuol correggere la prospettiva di questa ricerca. La gente non ha compreso il segno del miracolo dei pani e dei pesci, ma ha solo approfittato di quella abbondanza e su di essa ha ragionato per un tornaconto personale.

Il confronto che nasce dal dialogo tra Gesรน e la folla allora diventa il confronto tra un modo di concepire la vita e un altro, tra un modo di leggere la realtร  e un altro. Se infatti la folla ha cercato Gesรน, lo ha fatto unicamente perchรฉ si รจ saziata materialmente. Invece il miracolo compiuto da Gesรน era segno di qualcosa di ben piรน grande che Dio vuol donare agli uomini:ย datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dellโ€™uomo vi darร  โ€“ย dice il Signore alla folla al termine della sua osservazione critica.

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Cโ€™รจ un pane nuovo da conoscere e da accogliere, un pane che viene a sfamare i desideri piรน profondi del cuore umano. Lโ€™uomo รจ un desiderio di vita infinita, diceva S. Agostino. Eppure la ricerca dellโ€™uomo puรฒ clamorosamente restringersi e limitare il proprio orizzonte. Come vediamo nella 1a lettura di oggi, dove ci viene ricordato nel cammino percorso da Israele nel deserto, che si puรฒ cercare di vivere per il solo soddisfacimento dei bisogni primari e arrivare a lamentarsene con Dio che invece vuol donare di piรน allโ€™uomo, perchรฉ lo ha creato per questo โ€œdi piรนโ€.

Si tratta di acquisire una prospettiva di vita nuova che solo la fede dona. รˆ interessante che la gente sia colpita da quelย datevi da fareย che Gesรน ha espresso. Gli ebrei da convinti credenti nella Legge mosaica subito ribattono domandando al Signore: che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?ย Hanno udito che devono darsi da fare, allora gli chiedono: dicci cosa dobbiamo fare. E qui giunge ancora una volta una risposta inattesa, una prospettiva talmente diversa che per essere compresa richiede una conversione totale:ย questa รจ lโ€™opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato.ย 

Ovvero: voi pensate che principio dellโ€™opera di Dio sia un vostro โ€œfareโ€? No, principio dellโ€™opera di Dio รจ il dono della fede in suo Figlio Gesรน Cristo. รˆ credere in Gesรน lโ€™inizio dellโ€™opera di Dio, รจ stabilire una relazione con Lui il fondamento perchรฉ unโ€™opera possa dirsi โ€œdi Dioโ€. Non cโ€™รจ da discutere su questo: รจ Dio che ha preso lโ€™iniziativa e in Gesรน ha portato la sua principale opera a compimento. Se non cโ€™รจ prima lโ€™accoglienza di questo dono non si puรฒ cogliere il senso profondo del dialogo successivo.

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Infatti la gente replica:ย quale segno tu compi perchรฉ vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel desertoโ€ฆLa gente sfida Gesรน a compiere un segno. Sembra sentirsi in difficoltร  a causa delle parole di Gesรน. Per questo, con la richiesta evocano anche un prodigio che i loro padri vissero nel deserto. Il miracolo della manna che era stato per loro come un pane proveniente dal cielo. E Gesรน di nuovo corregge la prospettiva della gente, invitando ad aprire la mente su una interpretazione di quel dono assolutamente diversa dalla loro comprensione.

La manna che scese nel deserto per venire a sfamare il popolo in cammino era solo figura del pane di cui parla Gesรน:ย in veritร , in veritร  io vi dico: non รจ Mosรจ che vi ha dato il pane dal cielo, ma รจ il Padre mio che vi dร  il pane dal cielo, quello vero.ย Infatti il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondo.ย Queste parole giungono al cuore della gente che esclama meravigliata:ย Signore, dacci sempre questo pane.ย A questa richiesta, Gesรน senza alcun indugio rivela apertamente di essere Lui il vero pane del cielo mandato da Dio. Solo Gesรน puรฒ soddisfare i nostri desideri piรน profondi.

Altre persone o altre creature o cose possono dare solo soddisfazioni temporanee o parziali. Chi accoglie Gesรน invece per quello che รจ, verrร  riempito di un dono che non deluderร  e che rimane per sempre. In mezzo a quella folla, ci sarร  stato qualcuno che ha creduto in Gesรน? Chiediamo insieme al Signore la grazia di saperlo riconoscere e accogliere come pane divino in ogni eucarestia per trovare in Lui la nostra felicitร .


AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI

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