Pace e bene, questa domenica il Vangelo ci invita e ci aiuta a riscoprire ciรฒ che veramente valeโฆ
Questa domenica prosegue la lettura del sesto capitolo del Vangelo ย secondo Giovanni, che alcuni studiosi definiscono โil discorso eucaristicoโ. Gesรน, infatti, ci prende per mano e dalla moltiplicazione dei ย pani giunge a parlare di sรฉ come pane della vita, capace di saziare lโanelito di infinito che portiamo nel cuore. Soffermiamoci in particolare ย su due passaggi.ย
Primo: perchรฉ cerco Gesรน? Nel Vangelo la folla insegue Gesรน e quasi lo ย rimprovera per essere andato altrove dopo aver moltiplicato i pani. Gesรน ย ne svela il motivo: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: voi mi cercate non perchรฉ ย avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete ย saziatiยป. Ecco il rischio: cercare il Signore soltanto per avere benefici ย materiali o per risolvere i nostri guai, oppure seguirlo soltanto finchรฉ ci ย dร quel che chiediamo. ย
- Pubblicitร -
ร vero, spesso lo cerchiamo nellโora del bisogno; molti se ne fanno una ย colpa ma Gesรน di certo non se ne stupisce, anzi, รจ una benedizione ย cercarlo nellโora dellโafflizione! Significa che, finalmente, iniziamo a ย capire che da soli non ce la facciamo, che abbiamo bisogno del suo aiuto. ย Il problema รจ se poi non facciamo il salto di qualitร , aprendoci ad una ย relazione vera con Lui, decidendoci a seguirlo. Come ci ha ricordato papa ย Francesco: ยซtra le tante tentazioni ce nโรจ una che potremmo chiamare ย tentazione idolatrica. ร quella che ci spinge a cercare Dio a nostro uso e ย consumo, per risolvere i problemi, per avere grazie a Lui quello che da ย soli non riusciamo ad ottenere, per interesse. Ma in questo modo la fede ย rimane superficiale e anche โ mi permetto la parola โ miracolistica: ย cerchiamo Dio per sfamarci e poi ci dimentichiamo di Lui quando siamo ย sazi.
Al centro di questa fede immatura non cโรจ Dio, ci sono i nostri ย bisogniโฆ รจ giusto presentare al cuore di Dio le nostre necessitร , ma il ย Signore, che agisce ben oltre le nostre attese, desidera vivere con noi anzitutto una relazione dโamore. E lโamore vero รจ disinteressato, gratuito: ย non si ama per ricevere un favore in cambio! Questo รจ interesseยป. Perciรฒ ย Gesรน ci esorta: ยซDatevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il ย cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darร ยป. Cโรจ ย un cibo che rimane per la vita eterna che Gesรน dona: รจ la Sua Parola che ย ci insegna ad amare, รจ la sua Presenza che ci dona la grazia di amare, รจ la grazia dello Spirito Santo che illumina il nostro cammino e ci aiuta a ย scegliere ciรฒ che vale, perchรฉ in fondo soltanto lโamore rimane, ed รจ ย soltanto lโamore che potremo portare con noi nellโaldilร . Chiediamoci ย dunque: io per cosa cerco il Signore? Gli chiedo un cuore nuovo? Di ย rendermi capace di amare, di sopportare, di sostenere, di capire? ย
Secondo: la prima opera da fare รจ credere. La folla chiede cosa debba ย compiere per fare le opere di Dio. Vi รจ qui la nostra tendenza: fare. ย Ridurre la fede al fare. Pensare che la fede consista in opere sociali, in ย iniziative pastoraliโฆ No, le opere servono, certo, ma non si parte dal ย nostro fare, ma dal lasciare fare a Dio! A generazioni intere abbiamo ย trasmesso una fede fatta di precetti, di cose da fare e soprattutto da non ย fare, di divieti, di sforzi per meritare le grazieโฆ fallendo miseramente. ย Non si parte da noi ma da Dio, dal far esperienza del suo amore, della ย sua potenza. Infatti Gesรน dice: ยซQuesta รจ l’opera di Dio: che crediate in ย colui che egli ha mandatoยป. Si parte da qui, dallโaccogliere Gesรน.
- Pubblicitร -
Ilย cammino di fede รจ vivere una storia dโamore con Lui. Prima delle cose da ย fare cโรจ Lui da accogliere e amare. E allora sรฌ che ogni cosa che faremo, ย profumerร di vita, perchรฉ sarร fatta insieme a Lui, per amore suo, fortificati dal suo Santo Spirito. Anche nelle relazioni umane, se riduciamo ย tutto al fare rischiamo di fallire; ad esempio, fare senza amare. Posso fare ย delle cose per gli altri ma senza amare gli altri; posso fare del bene senza ย voler bene; posso tenermi vicino le persone per il mio profitto o ย tornaconto; posso persino servire (una tantum) i poveri ma, in fondo, servirmi dei poveri per mettermi in mostra o per sentirmi un ย benefattoreโฆ Tutto ciรฒ รจ brutto e non genera vita. Lโinvito che Gesรน ci fa ย รจ partire da Lui perchรฉ, nutriti dalla sua parola e alimentati dal suo amore, ย possiamo amare a nostra volta, con gratuitร , senza calcoli, con ย magnanimitร !ย