HomeVangelo del GiornoArcidiocesi di Pisa - Commento al Vangelo del 29 Luglio 2024

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 11, 19-27

Marta รจ la patrona e speranza di tutti noi preoccupati e agitati per molte cose, e che per questo siamo incapaci di vivere intensamente nell’amore autentico il momento presente.

รˆ assai singolare che l’evangelista Luca abbia dedicato spazio a un episodio apparentemente insignificante, una piccolissimo scontro come ce ne sono tanti in ogni famiglia. In realtร  questo episodio non รจ affatto insignificante, anzi รจ uno specchio dentro il quale ognuno di noi puรฒ vedere riflessa la propria vita e il proprio rapporto con nostro Signore Gesรน.

Maria, senza dire una parola, seduta ai piedi di Gesรน, smascherava l’inganno in cui Marta era caduta, sviata da passioni ingannatrici perchรฉ camuffate in un amore e un’accoglienza solo apparenti. L’atteggiamento di Marta รจ tipico di chi, credendo di essere giusto, credendo di essere un cristiano per davvero, disprezza e giudica chi non si comporta come lui.

- Pubblicitร  -

Per questo Marta giudica Maria; in fondo, come sempre accade quando giudichiamo un fratello, Marta stava giudicando e disprezzando sรฉ stessa; voleva giustizia da Gesรน per giustificare la sua superficialitร , la sua durezza di cuore, la sua superbia, e per non affrontare il doloroso cammino della conversione. Ed era giunta ad incolpare e giudicare addirittura Gesรน.

Come giร  con Adamo ed Eva, il demonio induce sempre a pensare male di Dio: โ€œnon ti curiโ€ di me? Hai solo occhi per mia sorella? Non vedi che sto qui penando per accoglierti degnamente, mentre mia sorella se ne sta seduta a non far niente? A che cosa le era servito il suo servizio? A nulla, anzi, a peccare. Il Signore stesso ci dice qual รจ il modo giusto di stare con Lui.

Marta siamo tutti noi, presi dal demone dell’attivismo, che ci spinge a darsi da fare per compiacere il Signore. Come Marta, anche noi pensiamo che il fare sia la strada per meritarci l’amore di Gesรน.

Al contrario quando ci convinciamo di essere buoni perchรฉ facciamo un sacco di cose, magari buone come il volontariato, le opere meritorie, l’aiuto materiale ai bisognosi, l’attivitร  politica, in realtร  stiamo cadendo nella trappola del Nemico che ci allontana dalla Veritร . La caritร  รจ sempre un frutto della Veritร , mai il contrario.

Stare alla presenza del Signore, con la preghiera, l’adorazione Eucaristica, la frequenza dei sacramenti รจ la parte migliore. La parte migliore porterร  frutti di bene e di conversione, di umiltร .

Per riflettere


L’umiltร  altro non รจ che veritร . Che cosa abbiamo che non ci sia stato donato? Se abbiamo ricevuto tutto, quale bene resta in noi di nostro? Quando arriveremo a convincerci di questo, non alzeremo piรน la testa per orgoglio. Se sarai umile, niente piรน ti toccherร , nรฉ lode nรฉ biasimo, poichรฉ tu sai che cosa sei. (Santa Teresa di Calcutta)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

Articoli Correlati