ยซChiuso fra cose mortali /
(Anche il cielo stellato finirร )
Perchรฉ bramo Dio?ยป. (G. Ungaretti)
ยซDi che รจ mancanza questa mancanza, cuore,
che a un tratto ne sei pieno?ยป (M. Luzi).
Il cuore percepisce che tutto non รจ ancora Tutto.
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Il pane non basta alla fame dellโuomo. ยซDuecento denariโฆยป, uno sproposito, non saranno mai abbastanza per soddisfare la fame di vita. Siamo solo la โrazione di vita per lโoggiโ, cinque pani e due pesci. Bastiamo solo per questโoggi, per questa vita, troppo breve per esserci sufficiente.
E questo perchรฉ siamo essenzialmente relazione. Relazione col Tutto; parte del Tutto. Se viviamo incentrati sul nostro piccolo ego, saremo morti viventi attaccati coi denti a questa breve storia che รจ la vita.
Un ramo dโalbero se pensa dโessere solo un ramo, vivrร nellโossessione di essere tagliato, di spezzarsi, di cadere a terra. Ma se si percepirร parte dellโalbero, relazione essenziale con lโalberรฒ saprร che se anche cadrร a terra la sua vita รจ immensamente piรน grande, e per questo non puรฒ finire in quanto albero appunto, linfa vitale che non si esaurirร . E la sua pace sarร grande.
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La vita che viviamo, se partecipata nella relazione รจ moltiplicata, entrando cosรฌ nella sfera dellโeterno; acquisisce una portata in grado di vincere anche la morte. E trasformerร questo povero mondo in un giardino, luogo delle relazioni sane e vitali, dove gli altri da nemici diverranno compagni, etimologicamente โcoloro con cui si condivide il paneโ. Il testo parla di ยซmolta erba in quel luogoยป desertico (v. 10), un giardino appunto, figura di paradiso.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato