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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 9, 1-8

È colma di stupore, la folla, traboccante di gioia. Non capita tutti i giorni di vedere un paralitico correre e saltellare. Non capita tutti i giorni di vedere un popolano zittire i saccenti scribi, i teologi dell’epoca.


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Ma, soprattutto, non è mai capitato che qualcuno dicesse che il perdono di Dio può essere donato dagli uomini. Il potere di perdonare i peccati, di agire per conto di Dio, di cancellare ogni colpa nella totale semplicità, di togliere la paralisi dell’amore che ci impedisce di amare e di vivere: ecco cosa sta facendo Gesù.

Sono intimoriti e rendono gloria a Dio coloro che assistono al miracolo della guarigione del paralitico ma, ancora di più, al fatto che quel miracolo esplicita una guarigione interiore avvenuta per l’azione di un uomo, anche se riconosciuto come un rabbino e un profeta dal popolo.

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In Israele era complesso chiedere perdono: la colpa verso i fratelli era affare del singolo che doveva provvedere a chiedere e ottenere il perdono a chi aveva ferito. Il perdono per le colpe verso Dio, invece, si poteva chiedere solo una volta all’anno, attraverso il sommo sacerdote, nel giorno di Yom Kippur, mentre si celebrava il rito collettivo dell’espiazione dei peccati.

E solo a Dio era concesso di accogliere tale espiazione. Gesù, invece, fa dell’ eccezione la regola: all’uomo paralizzato, che tutti pensavano essere punito per i suoi misfatti segreti, restituisce la pace del cuore e la libertà del movimento, segno del perdono ottenuto al cospetto di Dio.

Così, spiega l’evangelista Matteo, il perdono di Dio viene ora affidato alle mani dei discepoli, non per rifiutarlo, ma per donarlo in abbondanza, per farlo fiorire e per guarire ogni paralisi, ogni ferita, ogni dolore. Dio ci ama non perché amabili ma per renderci amabili, è nostro alleato e ci aiuta a superare le ombre che albergano nel nostro cuore. Che meraviglia!

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Siamo riconciliati nel profondo, siamo creature nuove e il nostro peccato diventa luogo di redenzione e salvezza. Anche noi rendiamo gloria a Dio per poter vivere lo straordinario dono del perdono!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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