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don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 3 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 24-29

“Se non vedo, non credo”

Tommaso ha seguito Gesù come tutti gli altri apostoli. Non si può dire di lui che non fosse un uomo di fede e un discepolo di Gesù. Eppure questa volta gli eventi lo prendono di sorpresa e mettono in gioco tutta la sua fede.

Quanto gli viene raccontato è al limite del realismo e della ragionevolezza. Sono questi gli elementi che molto spesso intaccano le nostre scelte di fede e rendono difficile vivere da credenti.

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A volte è il realismo che ci rende molto scettici verso la potenza di Dio, altre volte invece è la ricerca del senso degli eventi, di un minimo di ragionevolezza che ci impedisce di accogliere la logica di Dio, facendola apparire paradossale, irragionevole, fuori dal reale.

Gesù ripete a Tommaso le sue stesse parole, gli ripresenta le stesse motivazioni che gli impedivano di credere, ma dimostra che, nonostante la ragionevolezza e il realismo rendano l’agire di Dio apparentemente difficile da credere, Dio può operare ben oltre i nostri limitati criteri umani.

Spesso allora credere vuol dire forzare questi criteri, dilatare i limiti di ciò che a noi sembra ragionevole e realistico.

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In breve

La fede non può coincidere con quello che già credi ragionevole e possibile. Molto spesso è proprio ciò che ti aiuta ad andare oltre il limite dei tuoi criteri di ragionevolezza e realismo.

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