HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 1 Luglio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 8, 18-22

Gesù non vuole discepoli a ogni costo, non accetta chiunque decide di seguirlo. Non basta una spinta emotiva per mettersi alla sequela del Maestro, occorre accettare le sue esigenti condizioni. A volte ci troviamo ad essere cristiani perché nati in Italia.

E saremmo islamici se fossimo nati in Marocco e induisti se nati a Mumbai. È difficile scegliere consapevolmente, difficile diventare ciò che siamo, soprattutto in un tempo in cui la (bella e sana) tradizione cristiana viene identificata con il discepolato.

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Ci sono delle condizioni precise per poterlo diventare: non può seguire il Signore chi pensa che la fede sia un comodo rifugio, una tana, una ‘(cuccia)’ in cui nascondersi dal mondo cattivo e aggressivo. Il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo, non possono chiedere certezza e comodità i suoi figli.

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E in questi tempi in cui essere cristiani cattolici, vivere in questa Chiesa non va di moda, ci è urgente uscire dalle sacrestie e abitare per strada, come ha fatto il Maestro. Non può seguire il Signore chi mette altro prima di lui. Fosse anche qualcosa di importante e prezioso, come la propria famiglia di origine, come il rispetto per il proprio padre.

Andare a seppellire un padre significa anteporre i legami di sangue ai nuovi legami che il Signore propone in maniera tagliente. Di più: significa avere una visione “mortifera” della fede, dei legami, delle relazioni.

E spesso è questa l’immagine che diamo al mondo: un gruppo di illusi spaventati dalla vita, che si irrigidiscono proponendo una vita impossibile, che nega ogni gioia, ogni piacere, ogni trasgressione. Là dove, invece, seguire il Maestro follemente innamorato di Dio e degli uomini è la vera trasgressione!

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No, credetemi, il cristianesimo non è in alcun modo l’ultima spiaggia dei disperati, la nicchia delle consolazioni a buon prezzo, il rifugio sicuro dei fragili e dei paurosi. Il Signore vuole discepoli convinti, disposti, come lui, a dare la propria vita per il Regno, a mettere l’annuncio del Vangelo al di sopra di ogni (legittimo) legame e affetto.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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