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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 27 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 7, 21-29

Ogni volta che ci siamo sentiti moralmente abbattuti, ci siamo mai chiesti il perché?

Spesso la motivazione sta in ciò in cui abbiamo fondato la nostra vita: certezze umane, persone, cose materiali… tutte cose che passano e quando passano noi crolliamo.

Anche con la spiritualità è così: fondiamo la nostra vita su preghiere ripetute a vanvera, su pensieri a Dio come fosse un ricordo lontano e basta. Non abbiamo la capacità di produrre una riflessione di fede e ci affidiamo a chi o a cosa ci sembra dare una stabilità apparentemente concreta, ma quella concretezza la misuriamo solo con il metro umano dell’empirico, del tangibile, del sensibile… Siccome Dio non è lo possono sperimentare con i sensi, allora è ritenuto meno affidabile.

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Ho conosciuto persone che sembravano non avere niente a che fare con Dio, quasi atee, ma poi in punto di morte hanno capito che non c’era nessun altro a cui potersi affidare, oppure persone che in casi disperati hanno trovato in Dio l’ultima alternativa che rimanesse loro.

La fede è sapersi appoggiare a qualcuno che può davvero supportarti e che ti dà la certezza di non passare mai. E Dio resta sempre, anche quando siamo noi a scappare da Lui.

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