Il mare e la barca
Il mare rimanda sempre al grande abisso, il grande Caos delle prime righe della Genesi. E’ L’immagine del niente che Dio deve vincere per far sorgere la creazione: allo stesso tempo è il riparo dalle forze malefiche che vorrebbero farci ritornare al niente. Queste forze malefiche possono essere interpretate come il male nell’umanità.
C’è l’arca di Noè che salva dal diluvio, figura del battesimo, Mosè è salvato dalle acque, il mostro marino che salva Giona. La chiesa, cioè noi, realizza queste figure, “la barca di Pietro” mezzo per sopravvivere. Dobbiamo aver presente tutto questo quando leggiamo questo vangelo.
Quando la barca è in pericolo. E’ evidente che l’evangelista ha visto in tutto questo l’immagine della Chiesa, la chiesa che affronta le potenze della morte e a cui è detto, in Matteo16, le potenze non prevarranno contro di essa. Ed ecco che la situazione diventa difficile, la barca comincia a prendere acqua. Traduciamo: il numero dei praticanti non è brillante, i candidati al sacerdozio son diventati rari; in breve: la fede cristiana perde terreno. Più grave: lo spirito di dominio, l’orgoglio, l’invidia, la cupidigia e , peggio ancora la mutua intolleranza e la pretesa di giudicare i fratelli, tutto questo affatica il popolo di Dio. La barca fa acqua da tutte le parti: “Siamo perduti” dicono i discepoli.
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Cosa fa Dio? Durante questo tempo Dio dorme. E’ questo un modo di assentarsi dal dramma. Gli insensati avrebbero ragione quando dicono:” Dio non vede, il Dio di Giacobbe non si accorge?” (Ps 94,7) Il sonno di Gesù sconcerta i discepoli. Abbiamo mille modi per dire a Dio “Perché dormi?” E’ il tempo della prova della fede: discernere l’onnipotente sotto l’immagine della debolezza, il capo sotto la livrea del servitore, il Salvatore sotto i tratti di Cristo che dorme e non ha l’aria di svegliarsi, la sovrana attività creatrice sotto le apparenze di una totale inattività.
Ecco che i discepoli svegliano il Cristo che interviene, alla fine cede alla loro mancanza di fede e rimprovera la loro paura. Anche Lui è minacciato come gli altri però non ha paura. Si può vedere in questo quanto avverrà per Pasqua? Il tema del risvegli richiama la “Resurrezione”, sembra insinuarsi.
Anche il mare e il vento gli obbediscono. Si, si tratta proprio della Resurrezione. In effetti il mondo della Resurrezione è quello in cui la Parola dell’uomo, che esprime la sua libertà impone la sua legge a tutte le cose. Quando le forze della menzogna e della distruzione sono dominate la natura stessa è riconciliata con l’uomo. Umanizzata.
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Il miracolo evangelico profetizza questa realtà. Ma aspettando l’ora della riconciliazione ultima eccoci ad affrontare la tempesta. In Marco questa tempesta potrebbe ben prefigurare l’affronto dei credenti ai pagani. In effetti Gesù sbarca in un paese pagano e va ad affrontare i “demoni”. Anche là tutto finirà con la calma.
Questa calma possiamo già averla e, la mia fede, in un certo modo, “Ci fa dormire”, con la certezza della presenza di Cristo, Dio con noi sulla barca al sicuro.