Quante preoccupazioni, quante ansie. Oggi gli psicologi vivono di pazienti che non riescono a gestire le emozioni e in particolare l’ansia. Viviamo in un mondo che gira così veloce da farci sentire sempre indietro, che richiede di essere sempre sul pezzo. Lavoro, idee, affetti, cibo… tutto viene consumato in fretta, senza gustare. L’unica preoccupazione è farcela, esserci, perché se sei indietro rischi di essere escluso.
Tutti vogliamo essere qualcuno ed essere apprezzati, ecco perché ci preoccupiamo di apparire sempre splendidi, ma siamo sempre più stressati e infelici. Ma davvero bisogna arrivare a tutto questo per vivere. Anzi, questa si può chiamare vita? Cosa ci stiamo vivendo se tutto ci sta sfuggendo?
La risposta è in questo brano: Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
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Amare il mondo e le sue logiche, non ci permette di essere presenti nella famiglia, negli affetti, nella vita! Non viviamo per vivere, ma per produrre e per cercare cose apparentemente utili. Ma Gesù avverte: chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
C’era una signora che aveva una fissa per le pulizie. Era una vera casalinga dedita alla famiglia e alla casa. Cucinava, lavava, e faceva tutto con una precisione e una abilità maniacale. Lei diceva che era il suo modo di manifestare l’amore per chi andava a trovarla, o per chi viveva con lei. Un giorno, vedendola sempre con meno forze le ho detto: un giorno tutto questo a chi rimarrà? È bello quello che fai, ma il tempo eccessivo che spendi per tutto questo, potresti dedicarlo a parlare coi tuoi parenti, a guardare negli occhi i tuoi nipoti, a giocare con le amiche, a coltivare le relazioni, perché queste rimarranno, l’amore vissuto sarà ricordato, non quello subìto.
Non so se quella donna ha capito cosa volevo dire, ma il Signore oggi ci dice: Non preoccupatevi del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso.
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Insomma, impariamo a vivere meglio il presente che Dio ci dona, perché, come diceva Machiavelli, “del domani non c’è certezza”.
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE