Nelle letture di questo mese abbiamo visto Gesù sottolineare con molti esempi gli atteggiamenti di chi fraintende il vero scopo dell’alleanza con Dio e la sostituisce con altri idoli: il potere, l’autorità, il denaro, la soddisfazione personale. Tutti questi esempi mostrano persone affannarsi dietro a cose terrene che imprigionano l’uomo e l’allontanano dall’unica via che rende liberi, la sincera relazione con Dio.
Anche in questo caso Gesù mette in guardia dal fraintendere cosa costituisca un vero tesoro: un vero tesoro non viene indebolito dal tempo che passa, dalle avversità o dalle invidie degli altri. È invece la promessa di amore di Dio che si realizza ogni giorno: un roveto ardente che non si consuma.
Ma, come nell’episodio del giovane ricco, non basta riconoscere che tutto questo è buono (cioè seguire i comandamenti), ma è necessario capire che “dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. Gesù quindi ci mette in guardia contro l’attaccamento alle cose terrene: se resta in noi il timore di abbandonare tutto ciò che non è relazione con Dio e ci faremo guidare dalla paura di restare soli e nudi, allora sarà stato tutto inutile.
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Serve quindi volgere completamente lo sguardo verso la luce per farla entrare dentro di noi, come una finestra esposta al sole che illumina una casa intera. E credere a quello che Dio ci dice, che non saremo mai soli e che lui sarà con noi.
Per riflettere
Faccio ricchezza della luce di Dio, illuminando con essa me stesso e il mio agire?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi