Quando pregate non sprecate parole, come i pagani. Ma se dobbiamo pregare a lungo, ed è stato Gesù stesso a dirci che dobbiamo pregare con insistenza e senza stancarci, come possiamo pregare a lungo senza usare molte parole?
Penso che quando Gesù ci dice di pregare con poche parole, spiegandoci che il Padre sa già quello di cui abbiamo bisogno, non vuole darci un consiglio pratico ma un consiglio spirituale. Cosa voglio dire? Voglio dire che pregare e mettersi in dialogo con Dio è una cosa buona, anche se lui sa già tutto. Dio desidera che noi apriamo a lui il nostro cuore, non è questo il problema.
Quello che però dobbiamo evitare è di trasformare la preghiera in una formula magica, come se la preghiera fosse un modo per manipolare la volontà di Dio, per cercare di mettere Dio al nostro servizio.
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Ed è così che Gesù ci ha donato la preghiera del Padre nostro, che è davvero un dono bellissimo, perché Gesù ci insegnato a pregare. E in questa preghiera noi ci allineiamo alla volontà di Dio, per diventare operatori di pace, di giustizia, di solidarietà, di misericordia, di perdono, affinché questo mondo terreno diventi un po’ più simile al Regno dei cieli.
E la preghiera, che è per sua natura è un atto spirituale, diventa qualcosa capace anche di plasmare, di modellare la nostra vita quotidiana. E le parole si trasformano in opere, e il perdono che riceviamo da Dio diventa perdono che noi possiamo estendere agli uomini e alle donne che incontriamo strada facendo.
La preghiera è presentare la nostra vita a Dio, ma è anche portare Dio nella nostra vita.