A chi considera la realtà quotidiana del nostro mondo sorge spontaneo chiedersi come sia possibile proclamare beati, felici quanti sono poveri, quanti piangono, quanti sono perseguitati… Eppure le beatitudini sono uscite dalla bocca di Gesù in una cultura e in una società simile alla nostra, dove vigeva la legge della forza, dove ciò che contava era la ricchezza, dove la violenza era a servizio del potere.
Occorre dunque ribadire che, ieri come oggi, le beatitudini sono e restano scandalose; e siccome colui che le ha vissute in pienezza è proprio colui che le ha pronunciate, Gesù, il quale per la sua narrazione di Dio è finito in croce, allora le beatitudini appartengono allo «scandalo della croce» (Gal 5, 11).
Quando leggiamo queste acclamazioni non possiamo restare indifferenti: o le rigettiamo come utopiche, impossibili da realizzare, oppure dobbiamo accoglierle quale pungolo che mette in discussione la nostra fede, la nostra sequela del Signore Gesù e la nostra gioia e felicità nel vivere il Vangelo, dunque nella nostra esistenza umana.
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Sappiamo bene che la felicità deriva dall’avere un senso nella propria vita, dal possedere un preciso orientamento, dal conoscere una ragione per cui vale la pena vivere e addirittura dare la vita. Ebbene, le beatitudini ci indicano questa ragione e consentono a noi cristiani di dare un senso alla vita, all’operare dell’uomo:
Gesù proclama beati quanti vivono alcuni comportamenti in grado di facilitare il cammino verso la piena comunione con Dio, comportamenti che vanno assunti nel cuore e messi in pratica tanto nel contenuto quanto nello stile. E lo fa con l’autorevolezza di chi vive ciò che chiede agli altri, di chi è affidabile perché fa ciò che dice. (Enzo Bianchi)
Per riflettere
Trovare e perseguire la gioia nella persecuzione. Di fronte al nostro mondo, così dilaniato dalle scelte sbagliate dell’uomo, stridono le parole di Gesù. Eppure questo messaggio, capovolgendo le regole del mondo, è portatore di salvezza. Medito, con calma, ognuna delle beatitudini. Come posso viverle per il bene degli uomini, vicini e lontani?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi