Oggi la Chiesa celebra il Cuore immacolato della Beata Vergine Maria, e questo brano ci invita ad una riflessione sulla madre di Gesù. La incontriamo qui, insieme a Giuseppe, in un momento di grande umanità: in un’occasione collettiva e di confusione perde di vista suo figlio Gesù.
mmaginiamo il terrore di questi genitori, il loro affanno nel tornare a cercarlo. Quando lo ritrovano, si trovano di fronte a una scena inaspettata: proprio il figlio da proteggere, quello per cui avevano appena passato giorni di angosciosa ricerca, è seduto in mezzo a persone importanti, che lo ascoltano ammirate.
La prima domanda che gli rivolgono è quella che sorge spontaneamente dal cuore: “Perché? Come hai potuto farci questo? Potevi almeno avvertire!”. Ma Gesù si rivela per quello che è, non un semplice figlio di uomini sulla terra, ma Figlio di Dio, chiamato a qualcosa di più grande. Un messaggio stravolgente che Maria e Giuseppe non riescono a capire.
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In questo giorno dedicato a Maria le parole di questo Vangelo possono risuonare nel cuore delle famiglie che si aprono alla vita, ma che incontrano ostacoli lungo il cammino. “Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Si rischia di ricondurre tutto a una dimensione umana, in cerca di controllo, ma ci si scontra con un progetto di Dio che non sempre è immediato da capire.
L’invito è a seguire l’esempio di Maria, che umanamente non capisce, eppure custodisce tutto nel suo cuore, si fida, si affida.
Per riflettere
Come reagiamo quando nella nostra vita succede qualcosa che non capiamo e che istintivamente ci angoscia? Siamo capaci di confidare la nostra umanità al Signore nella preghiera?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi