Impegni, responsabilità, compiti e ruoli, agende, accordi, compromessi, scadenze: il vocabolario della nostra quotidianità spesso è scandito da queste parole. Spesso, anche, le scegliamo per dare forma alla nostra routine.
Può accadere però che esse penetrino o colonizzino il mondo delle nostre relazioni e dà lì percolino al livello di quella più profonda con Dio. Così le responsabilità si trasformano in sacrifici, l’impegno e i compromessi in offerte.
Il dialogo del Signore con lo scriba scuote il castello dei pensieri meccanici, rovescia la mappa degli schemi irrigiditi: ci troviamo all’improvviso di fronte alla più potente delle rivoluzioni interiori: «amerai il re tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza», «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
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Siamo chiamati ad amare totalmente, selvaggiamente, in modo ferino, istintivo e al tempo stesso meditato, consapevole, scelto. Un simile coinvolgimento, amando, come può non scuoterci, solo che ci si renda conto della vastità di orizzonte che apre?
Forse è proprio questo l’amore di cui parla Gesù: un orizzonte che si apre davanti a noi…
Diego Mattei SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato