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Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 18 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 21, 20-25

Il gelato era il mio chiodo fisso, quando, bambino, camminavo sul lungomare. Appena vedevo qualcuno che si gustava questa bontà, mi agitavo e facevo di tutto per averne anch’io uno. Non passava molto tempo dopo averlo mangiato che ne desideravo ancora.

Nell’adolescenza sognavo di uscire la sera con la compagnia giusta. Avere una compagnia, un gruppo di amici che si trovavano insieme era il biglietto di ingresso tra le persone vincenti. Anche se ho avuto la fortuna di avere degli amici, non riuscivo a tornare a casa senza già pensare al sabato successivo.

I miei bisogni e desideri sono diventati più complessi con l’avanzare del tempo. Dovevo trovare il mio modo di seguire il Signore, la mia vocazione. Una volta data una risposta a questa domanda, altre mille ne sorgevano.

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Oggi, soddisfatto e insoddisfatto allo stesso tempo, ascolto l’invito di Gesù ad andare da lui. Mi accorgo che è un invito gridato con tutte le forze. Perché Gesù grida? Egli che si presenta coma la sorgente da cui scaturiscono dei fiumi di acqua viva, perché grida?

Nell’esperienza di tutti, grida chi manca di qualcosa, non chi ha fiumi da donare. Anche se una risposta non ce l’ho, mi viene da benedire quella sete che mi accomuna con tutte le donne e tutti gli uomini, compreso, e più di ogni altro, Gesù.

Stefano Corticelli SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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