HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 18 Maggio 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 18 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 21, 20-25

Pietro è davvero il primo degli apostoli, ma non per il fatto che è perfetto, ma al contrario, proprio perché è pieno di debolezze ed è quindi capace di rappresentarci per quello che anche noi siamo. Forse non abbiamo la fede che lui aveva, ma di sicuro abbiamo le sue debolezze.

In uno dei suoi ultimi dialoghi con Gesù, Pietro domanda a Gesù: Signore, che cosa ne sarà di lui? (riferendosi a Giovanni, il discepolo amato) E Gesù gli risponde: Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi. Questa risposta smaschera l’invidia di Pietro.

Tra le righe è come se Gesù gli dicesse: se per lui ho riservato un futuro migliore del tuo a te che importa? Sii felice di ciò che sei, sii soddisfatto della tua vocazione, e invece di paragonarla a quella degli altri, pensa a te stesso, e sii mio discepolo, seguimi.

- Pubblicità -

La tentazione di paragonare la nostra vita a quella altrui è sempre in agguato, ma questo ci può togliere la gioia di essere noi stessi, ci fa perdere il gusto della nostra vocazione, e così finiamo per invidiare quello che fanno gli altri e non facciamo quello che potremmo fare noi.

Ma tu non preoccuparti anche se ti pare che agli altri la vita vada meglio, che ti importa. Non ti basta forse che Gesù ti abbia chiesto di seguirlo? Ti pare troppo poco? No, non è poco, ciascuno di noi, ovunque si trovi può accogliere l’invito di Gesù ad essere suo discepolo.

E questa è la cosa più bella, non c’è motivo di invidiare gli altri.

Fonte

Articoli Correlati