Lo spirito del mondo di cui parla Giovanni lo potremmo tradurre con lo spirito dell’Avversario, del Maligno che gioisce quando siamo nella tristezza, nella prova, nella morte. Ma l’evento della resurrezione cambia tutto.
Quando facciamo agire il risorto dentro di noi, ad essere sconfitto è il Maligno. Gesù paragona questa trasfigurazione ad un parto. La gioia è un partorire se stessi dal proprio dolore. È un sentimento che nasce dal profondo di noi e ci viene donato se crediamo alla potenza della Resurrezione.
Nessuno quindi potrà togliere la gioia a chi l’ha partorita. E ciò ci fa capire che qui non si parla di quella effimera, passeggera, superficiale che il mondo dà, ma di quella profonda ed eterna che dà Dio.
- Pubblicità -
Oggi rifletto se ho partorito me stesso e la mia gioia oppure se sono ancora nella tristezza voluta dal Maligno. E se qualcuno o qualcosa mi ha rubato la gioia…non era quella vera, ma quella falsa del mondo.
Siamo risorti in Cristo. Viviamo da risorti.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade