1° Lettura
Il fatto narrato avviene a Cesarea
fondata da Erode il grande.
I protagonisti sono tre:
Pietro
Cornelio, un comandante del presidio romano
in quella città,
lo Spirito Santo.
– Pietro era un tradizionalista,
un ebreo puro sangue,
convinto che Cristo fosse venuto
esclusivamente per il popolo ebreo:
un Messia Ebreo, Gesù,
mandato a salvare tutto il popolo ebraico.
Gli ebrei convertiti e Pietro stesso, all’inizio,
erano convinti che Dio
fosse il Dio solo degli ebrei.
Pietro aveva sempre evitato i contatti con i pagani
che chiedevano il Battesimo:
non sapeva come comportarsi con loro
e non sapeva che cosa significasse
“conversione” per un pagano;
e ancor più temeva gli ebrei convertiti
che vedevano i pagani come nemici,
incapaci di conversione e di Battesimo.
Pietro temeva le critiche da parte dei suoi amici,
come temeva una possibile spaccatura
dentro le comunità cristiane
tra ebrei convertiti
e pagani convertiti.
Non c’era mai stato alcun dialogo
tra le due etnie…
come poteva crearsi ora?
– Un giorno Pietro ha una visione:
vede scendere dal cielo una tavola da pranzo
piena di ogni tipo di vivande e alimenti,
tutta roba da mangiare,
però quasi tutti cibi proibiti
dalla religione e tradizione ebraica
(es. la carne di maiale).
Mentre Pietro ammira tutto quel bene di Dio
e non capisce il senso della visione,
una voce misteriosa gli ordina:
“Mangia”
Lui si rifiuta di toccare quel cibo,
anche se ha fame,
perché sono tutti alimenti proibiti dalla legge.
La voce misteriosa continua
per tre volte a intimargli di mangiare…
Pietro rifiuta di toccare quei cibi.
Poi la tavola imbandita sparisce
e Pietro rimane interdetto per quanto avevo visto:
si chiede che cosa volesse significare
quella tavola imbandita con alimenti illeciti.
Stava ancora riflettendo
quando sente bussare alla porta di casa
e alcuni forestieri gli chiedono
se poteva andare con loro a Cesarea
perché in quella città
c’è un personaggio importante,
un comandante della legione romana,
che vorrebbe conoscerlo
e ricevere il Battesimo.
– La pagina che abbiamo appena letto
narra appunto questo incontro
tra Pietro e il centurione Cornelio.
– Finalmente Pietro capisce il significato
della visione che aveva avuto
qualche istante prima:
“Dio non fa differenze di persone”,
per Lui non ci sono cibi leciti e buoni
e altri proibiti e impuri,
come non ci sono persone buone
e altre cattive da buttare.
Dio vuole bene e salvare
ebrei e pagani.
“Chi pratica la giustizia
(fa bene, fa il proprio dovere,
si comporta con bontà e carità,
non fa del male al prossimo,
chi è rispettoso
e cerca di seminare un po’ di bontà, ecc…)
a qualsiasi razza e popolo appartenga,
per Dio non fa differenza;
a Lui sono tutti cari
e vuole tutti salvi”.
– Pietro si fa accompagnare a Cesarea
e in casa di Cornelio
fa un discorso illuminante,
afferma che stava avvenendo
una cosa straordinaria:
lo Spirito Santo
veniva sui presenti:
cristiani e pagani
senza distinzione tra gli uni e gli altri;
infatti parlavano lingue sconosciute,
dicevano parole strane…
tutti avvertivano
che erano sotto l’effetto
dell’unico Spirito di Dio.
Tutti capiscono
che l’apertura ai pagani
era la strada da percorrere,
senza fare preclusioni ad alcuno.
Immediatamente Cornelio e la sua famiglia
vengono battezzati
e inseriti nella comunità cristiana.
– Pietro avrà ancora altri ripensamenti
e tentennamenti in seguito,
specie per le critiche che gli rivolgeranno
gli ex amici, ebrei convertiti…
Ma ormai la strada era aperta
e non si poteva più tornare indietro.
La questione dei pagani convertiti,
se dovessero osservare o meno
la legge ebraica,
sarà un ulteriore intoppo per gli Apostoli,
su come comportarsi;
e sarò l’argomento
del Concilio di Gerusalemme (49 d.C.)
VANGELO
– Questa pagina del Vangelo
è una parte del lungo discorso di Gesù
durante l’Ultima Cena
e di cui ci ha riferito Giovanni.
Gesù ha appena parlato della vite e dei tralci.
Lui è la Vite
noi siamo i tralci,
Dio Padre è il contadino.
Ora il discorso continua con un verbo:
“Rimanere”
nel suo Amore.
“Questo vi comando:
che vi amiate gli uni gli altri”
e in altra occasione aveva detto:
“Amatevi,
come io vi ho amato”
Questa parola “amore”
è una parola
inflazionata
ed
equivoca.
Inflazionata
Non solo ne parla Gesù
ma ne parlano tutti i mezzi di comunicazione,
tutti noi,
in famiglia,
con le persone che abbiamo care…
credo sia la parola più usata e scritta al mondo,
pensiamo al mondo della musica
e dei cantautori…
“Equivoca”
perché con “amore”
si intendono tante cose:
sesso, amicizia, riconoscenza,
dedizione, rapporti di famiglia,
sentimenti e sensibilità, immoralità,…
E’ sempre “amore”
ma un amore che va dall’egoismo
(es. nella violenza sessuale)
al sacrificio di sé di un genitore
che dà la vita per amore del proprio figlio.
Amore vuol dire sacrificio.
Amore significa volere il bene
della persona amata.
Amore significa dare
senza aspettarsi ritorni di sorta.
Amore comporta sacrificare se stessi
perché possa crescere chi si ama.
Amore è donarsi
per aiutare chi si ama…
1°
Dio è Amore
e noi siamo fatti
a immagine e somiglianza di Dio
perché viviamo del suo Amore
e trasmettiamo il suo amore amando gli altri.
Noi riceviamo l’Amore di Dio
e a nostra volta siamo in grado di amare.
Noi non siamo la fonte e origine di amore.
2°
Ciò che educa,
ciò che libera,
ciò che aiuta,
ciò di cui si ha veramente bisogno
ciò che salva…
è solo l’Amore.
3°
Il mondo ha bisogno di amore,
tutti abbiamo bisogno di amore.
Le cose in Italia e nel mondo
vanno male:
perché l’Amore ancora è lasciato fuori;
si dà spazio all’indifferenza,
all’egoismo,
all’interesse, alla forza,
alla vendetta, all’ignoranza…
Eppure l’Amore ha già vinto:
“Io ho vinto il mondo”
dice Gesù.
4°
Il male,
il peccato,
è “non fare l’amore”,
è non mettere in atto l’amore;
Peccato
è fare del male a qualcuno,
è non far nulla per aiutare il fratello…
è approfittare della debolezza degli altri
per i propri interessi,
fare le leggi per favorire alcuni
a scapito della maggioranza dei poveri.
(pensiamo al mondo dell’economia,
della finanza,
della politica
che fanno leggi a loro vantaggio).
5°
Il male,
il peccato,
non lo facciamo a Dio,
ma sempre e solo agli altri,
a quelli come noi,
a quelli che ci stanno vicino.
Segno: Disertiamo alla domenica
i Centri Commerciali
e stiamo con la famiglia
e la comunità.
Giochiamo !
Domande:
Che cosa sento come mio male?
Che cosa mi farebbe bene
e di cui sento bisogno?