Siamo tralci uniti a Te, Gesù!
Leggi più volte il testo sacro (Gv 15, 1-8), adagio, per cogliere in esso il messaggio di Dio. Il commento ti potrà aiutare a capire la situazione e l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato o il perché delle parole in esso riportate.
Questa quinta domenica di Pasqua è illuminata dalla pagina evangelica di Giovanni, il quale ci ricorda le parole che Gesù rivolse ai suoi discepoli durante l’ultima Cena.
Con l’immagine evangelica, semplice ma eloquente, della vigna viene rappresentato il popolo di Dio: Gesù è la vera vite, i suoi discepoli i suoi tralci. Gesù stesso afferma che solo chi rimane in lui dà frutto, chi invece decide nel suo cuore di rivolgersi altrove, prima o poi, condanna se stesso a inaridire, perché la glorificazione del Padre e la salvezza della comunità dei credenti si ritrovano nell’amore, nell’unione cioè dei tralci alla loro vite.
Come i tralci dell’uva alla vite, per mezzo del battesimo noi cristiani siamo legati in modo vitale a Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio. Restare uniti alla vite, all’interno della comunità della Chiesa è l’unico modo possibile affinché la nostra vita sia gradita a Dio, perché chi ha riconosciuto il Risorto, può pregare Dio di aiutarlo affinché la sua vita sia veramente fertile nella fede e nell’amore.
Fonte: per gentile concessione di don Sergio Carettoni dal suo blog.