โCristo รจ risortoโ: il vangelo รจ la dimensione comunitaria della resurrezione, la resurrezione di un gruppo di discepoli, la resurrezione come vissuto, come esperienza. Noi siamo abituati a pensare la resurrezione come evento escatologico, post-mortem ben piรน che come esperienza qui e ora. Ma la fede nella resurrezione di Gesรน chiede di essere vera nella comunitร , esperienza qui e ora, nellโoggi.
Nel vangelo la situazione di morte รจ comunitaria e riguarda il gruppo dei discepoli. Morte รจ smarrimento, paralisi, non saper cosa fare, paura, privazione del passato e assenza di futuro. Privazione del passato perchรฉ Gesรน non cโรจ piรน; assenza del futuro perchรฉ il Signore non cโรจ piรน.
Lo sradicamento porta alla chiusura, al restringimento degli orizzonti, al ripiegamento su di sรฉ. Occorre ritrovare un respiro, un soffio, lโunico soffio del Signore, quel soffio che รจ lo Spirito del Signore. Lo Spirito รจ il fondamento della vita comunitaria. Occorre ricostruire i legami e i rapporti sfilacciati del corpo comunitario, ferito tra lโaltro dallโabbandono di uno dei Dodici. Il soffio di cui la comunitร ha bisogno รจ il respiro del Signore, respiro che contiene la parola di Dio che รจ spirito e vita: solo puรฒ far vivere il corpo comunitario di logiche evangeliche.
Giovanni ci presenta la comunitร dei discepoli la sera del giorno della resurrezione. Giorno in cui Maria di Magdala ha dato lโannuncio ai discepoli โHo visto il Signoreโ e ha riferito loro ciรฒ che il Signore le ha detto.
Questo non basta a smuovere i discepoli. La donna non รจ creduta! La comunitร dei discepoli non รจ ferita solo dalla perdita del Signore, non รจ menomata solo dallโabbandono di Giuda, non รจ solo paralizzata e confusa dalla vergogna del tradimento ad opera di uno dei Dodici e del rinnegamento di Pietro, ma รจ anche attraversata dalla sfiducia dei discepoli verso Maria di Magdala. Quando in una comunitร si insinua la sfiducia, lente con cui si guardano gli altri, la comunitร รจ a rischio di implosione.
Lโevangelista esprime con chiarezza la situazione della comunitร prima della resurrezione della comunitร stessa: chiusura, paura, sfiducia reciproca, assenza di fede nel Risorto. Domina lโorizzonte della morte. Vi รจ un clima di sospetto reciproco: la scoperta che Giuda ha tradito e consegnato Gesรน alle autoritร รจ stata traumatica e ha insinuato la domanda terribile: di chi posso fidarmi?
Ecco la situazione di crisi che sta vivendo il gruppo dei discepoli. A una crisi si reagisce in maniere diverse e spesso occorre tempo per arrivare a un riassetto che possa durare a lungo. Il movimento prevede normalmente questo processo: a una crisi segue un tempo di riorganizzazione, che a un certo punto รจ processo di consolidamento che apre a un periodo di stabilitร anche se scosso da una crisi: abbiamo bisogno di rimettere in asse i nostri equilibri per aderire alla realtร .
Quel gruppo sarร anche spaurito e confuso, sarร pure ferito e incerto, ma รจ un gruppo nato e cresciuto attorno a Gesรน, si รจ formato attorno alla sua parola.
La presenza di Gesรน รจ al cuore di quel gruppo. La manifestazione del Risorto al cuore del gruppo dei discepoli dice come essi possono continuare a vivere anche senza Gesรน: si tratta di ricevere lo Spirito che ha animato Gesรน, che lo ha mosso e guidato.
La comunitร dei discepoli รจ sfaldata a causa della perdita di legami saldi: Tommaso non รจ presente con gli altri quando Gesรน si fa presente. Quando si cede alla tentazione individualistica, la comunitร non รจ piรน luogo di dilatazione della propria libertร in cui vivere la caritร : diviene prigione. La facoltativitร delle azioni comunitarie, lโattribuire loro una dimensione opzionale, diviene per alcuni il segno della propria libertร inalienabile, un vero e proprio diritto da difendere con i denti.
La reazione di Tommaso alle parole degli altri discepoli รจ di sfiducia, รจ una dura risposta che mostra il non accordare fiducia ai suoi fratelli. Si diffonde a macchia dโolio, per cerchi concentrici come quelli prodotti da un sasso gettato nellโacqua, cresce e si ingigantisce come lโeffetto valanga che in breve diviene enorme e inarrestabile. ร la logica della parola di diffidenza, รจ la sfiducia palesata verso anche una persona che sdogana e rende praticabile un atteggiamento verso cui prima cโera inibizione. ร la banalitร del meccanismo di propagazione del male in una comunitร .
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Tommaso non crede, vuole verificare di persona: non si fida. Siamo di fronte allโatteggiamento di chi non crede allโamore ma ha bisogno di nuove verifiche, di chi ha bisogno di mettere alla prova lโamore di chi ama. Di chi non sa fare tesoro dellโamore vissuto in passato per sapere di essere amato: non sa ricordare. Si vuole lโaltro a mia disposizione, mentre io sottraggo la mia disponibilitร agli altri.
La scena successiva mostra Gesรน di nuovo in mezzo ai discepoli, tra cui cโรจ anche Tommaso. Gesรน si rivolge a Tommaso accondiscendendo alle richieste che aveva avanzato come condizioni del suo credere. Stavolta la reazione di Tommaso รจ diversa da quella di alcuni giorni prima.
Perchรฉ? Perchรฉ Tommaso si scopre accolto anche nella sua pretesa, nella sua sfiducia, nella sua incredulitร . Questo vince le sue resistenze, la sua incredulitร . Gesรน non mette in atto strategie di convinzione, ma accondiscende a ciรฒ che Tommaso aveva preteso mostrando di conoscere in profonditร il cuore di questo discepolo. Tanto che Tommaso non sente piรน il bisogno di mettere il dito nelle ferite, di stendere la mano e metterla nel fianco.
Non ha bisogno di soffermarsi sulla sofferenza dellโaltro perchรฉ ha visto in veritร il proprio male. Si รจ visto accolto nel suo male profondo. Tommaso non compie i gesti che pure aveva solennemente posto come condizioni del suo credere, ma subito confessa la fede in Gesรน quale Signore e Dio. Tommaso ora crede allโamore e se ne lascia vincere. Rinuncia alle sue pretese, alla sua sfiducia, accettando anche di fare la figura di chi smentisce se stesso. Tommaso si accetta accettando e riconoscendo di essere amato.
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