Che grande mistero, dopo tanti anni, è come se questo dibattito intorno a Gesù non avesse mai smesso di esistere: chi ne è affascinato, chi lo adora e lo segue, chi lo ignora, chi lo accusa e chi lo confonde fra i vari saggi del mondo. Eppure chi si ferma ad ascoltarlo rimane sempre profondamente trafitto.
Gesù è davvero quel che Simeone aveva annunciato a Maria: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele, come segno di contraddizione!» (Lc 2, 34), una sorta di spada che taglia di netto il flusso degli eventi e genera opposizione e persino il rigetto aggressivo.
È proprio vero che le parole che vengono da Gesù sono diverse da quelle di tutti gli altri uomini e non lasciano indifferenti quelli che l’ascoltano, ne fanno esperienza proprio le guardie che vengono inviate dai Farisei e dai capi del popolo per arrestare Gesù, ma che nell’ascoltarlo vengono affascinati tanto da tornare indietro. Gesù aveva toccato in questi uomini qualcosa che nessun altro aveva mai toccato.
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È parola di uomo che gli uomini del suo popolo possono giudicare, valutare e comprendere, ma si distingue per la qualità dei contenuti: audaci, puntuali, consapevoli, responsabili, ricchi di promessa e aperti agli altri e all’Altro per eccellenza.
Prima di essere giudicato da Pilato, Gesù è stato vittima del pregiudizio che ha impedito di riconoscerne la missione e comprenderne l’identità.
L’unica alternativa al pregiudizio è quella avanzata da Nicodemo, traendola proprio dalla Legge di cui si fanno forti quelli che hanno già condannato Gesù. «La nostra Legge—chiede—giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». La domanda di Nicodemo risuona nella nostra vita, è una domanda che insinua l’esigenza di un giusto tempo di ascolto e un giudizio più fondato, visto che lui stesso si porta dentro l’esperienza dell’ascolto personale di Gesù e la memoria dei suoi segni.
Per riflettere
È la notte di Nicodemo che ha avuto il coraggio di dissentire, è la notte dei soldati che anziché obbedire, sentono parole nuove, e tornano a casa. Signore Gesù, donaci di riconoscerti ogni giorno!
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi