Facciamoci prendere per mano da Dio
Quanto ho sottolineato in questi ultimi giorni torna come in una splendida sintesi nella prima lettura odierna.
Vi leggo in particolare questo passaggio, è il Signore che sta parlando al suo popolo e dice: “Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: “Uscite”, e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”. Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli. Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua”.
Sovente ci accade di essere persi nel buio esistenziale, l’unico al quale chiedere aiuto e che è in grado di mostrarci una via d’uscita è Gesù, perché Lui è Salvatore, è l’unico che ci può venire e prendere anche nei luoghi più remoti e bui per aiutarci con la sua forza, il suo perdono e la sua creatività ad uscirne ma sta a noi tendergli la mano.
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Sovente ci accade di essere come persi nel deserto, senza mèta e per di più assetati, aridi, sfiancati e il rischio di farci prendere dal panico e dallo scoraggiamento è altissimo. Quando nella vita siamo in difficoltà non facciamoci prendere dall’angoscia, dal panico o peggio dallo scoraggiamento o dalla disperazione bensì facciamoci prendere per mano da Dio l’unico che ci riporta alla luce, che ci aiuta a ritrovare la vitalità.