Ti è mai capitato di dover perdonare qualcuno che ami e che ti ha fatto tanto male? Perché perdonare non significa tralasciare ciò che ha fatto ma significa prendere atto che quell’azione, quel comportamento, quella situazione ha creato una ferita che pulsa e che brucia e che richiede una cura speciale, una crema cicatrizzante, che si chiama amore. Amore per se stesso, amore per l’altro e amore per la relazione che c’è.
Gesù racconta la storia di un re che perdona la mancanza di doveri un servo ma non perché si vuol far mettere i piedi in testa ma perché vuole donare l’insegnamento più grande: il perdono. Una cosa sola poteva succedere, che il servo capisse di essere amato e quindi di amare a sua volta o quello che è realmente successo: scagliare il suo limite su una persona che a sua volta desiderava ciò che a lui era stato donato.
Quanto può essere difficile perdonare? Ma quanto può farci sentire liberi? Gesù è la via per cui rendere liberi, dalle mancanze di perdono, il nostro cuore. Lui che perdona chi l’ha messo in croce, Lui che perdona le beffe e gli sputi, Lui che perdona e ama.
Perdono è l’unione tra PER-DONO, è un donare la propria vita per gli altri con rispetto e coraggio, essere quel pane spezzato di cui si ha bisogno.
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