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Don Donato della Pietra โ€“ Commento al Vangelo di domenica 3 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 2,13-25

Siamo abituati a immaginare Gesรน come mite, paziente, misericordioso. Cosa diremmo oggi vedendolo ammonire furibondo โ€“ quasi come Hulk โ€“ con una frusta tutte le esterioritร  cultuali? Diremmo che รจ un disadattato, un malato psichiatrico in preda a una crisi nervosa. Oppure come il padrone di casa che in maniera legittima si difende, correndo allโ€™impazzata dietro ai ladri. O addirittura come nel calcio, quando i tifosi locali inseguono lโ€™arbitro dopo essersi โ€œvendutoโ€ la partita che ha sancito la sconfitta della squadra del cuore, urlando a squarciagola: โ€œAโ€™ vendutooo!โ€. Eppure, il gesto di Gesรน รจ un gesto profetico che mette in crisi le nostre abitudini e comoditร , in riferimento al rapporto tra Dio, lui e noi.

In Giovanni, lโ€™episodio della purificazione del tempio riveste unโ€™importanza singolare: apre la predicazione di Gesรน. Nel racconto giovanneo di questa III Domenica di Quaresima, Gesรน, entrando nel tempio, non solo scaccia i commercianti โ€“ come narrato nei vangeli sinottici โ€“ ma anche buoi e agnelli: cosรฌ facendo, si dichiara la vera vittima. Il brano qui tocca il suo vertice: in contrapposizione al tempio antico e allโ€™antico culto abbandonati da Dio per lโ€™infedeltร  e le profanazioni compiute, il corpo del Cristo risuscitato diventerร  il nuovo tempio per il nuovo culto โ€œin spirito e veritร โ€.

Per accogliere la Parola di Dio come nostra sapienza ci รจ chiesto, come un tempo ai Giudei e ai Greci, di deporre una logica puramente umana per seguire con fede la via della croce. E ciรฒ non una volta per tutte, nรฉ soltanto in eventuali circostanze straordinarie, bensรฌ momento per momento, nella quotidianitร  della vita personale e familiare, comunitaria e sociale. In essa i tradizionali dieci comandamenti, riassunti nel comandamento nuovo dellโ€™amore consegnato da Gesรน ai suoi apostoli come testamento durante lโ€™Ultima cena, si concretizzano in gesti e parole, pensieri e sentimenti. Non pretendiamo altri โ€œsegniโ€ da Gesรน: non ce ne darร , perchรฉ non ce nโ€™รจ uno piรน eloquente di quel suo volerci bene fino ad accettare la morte di croce per noi, fino a farsi eucaristia sullโ€™altare, nel povero, nellโ€™ammalato.

San Cesario di Arles scriveva: โ€œI templi di Cristo sono le sante anime cristiane disperse in tutto il mondo. Esultiamo, poichรฉ abbiamo ottenuto la grazia di essere tempio di Dio; ma insieme viviamo nel santo timore di violare questo tempio di Dio con opere malvagie. [โ€ฆ] Perciรฒ, fratelli, poichรฉ Dio ha voluto fare di noi il suo tempio, e in noi si รจ degnato di venire ad abitare, per quanto dipende da noi cerchiamo col suo aiuto di allontanare ogni cura superflua e di raccogliere invece quanto ci giova. Se con lโ€™aiuto di Dio agiremo in questo modo, allora, fratelli, potremo invitare il Signore nel tempio del nostro cuore e del nostro corpoโ€.

Il nuovo e vero culto sta nellโ€™offrire la vita al servizio dei fratelli e nella condivisione dei beni; รจ imparare a vivere il precetto dellโ€™amore senza maschere, amando Dio e i fratelli; รจ celebrare la liturgia della vita. Gesรน stesso ci ha dato lโ€™esempio. Lโ€™autenticitร  della nostra vita interiore รจ data dalla testimonianza fattiva della caritร  che spalanca sempre orizzonti infiniti di possibilitร . Sarebbe bello poter passare da una fede da palcoscenico, superficiale e inadeguata, ad una fede matura, che sappia unire libertร  e caritร .

Il brano evangelico termina con un versetto che ci inquieta, ma che allo stesso tempo ci dร  certezza: โ€œMa lui, Gesรน, non si fidava di loro, perchรฉ conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sullโ€™uomo. Egli infatti conosceva quello che cโ€™รจ nellโ€™uomoโ€ (vv. 24-25). Entra ancora, Gesรน, nel nostro cuore come nel santuario del Padre tuo e Padre nostro. Posa ancora il tuo sguardo nei suoi angoli piรน segreti, dove nascondiamo le nostre piรน gravi preoccupazioni e gli affanni piรน sofferti, quelli che tante volte ci tolgono serenitร  e pace; quelli che tante volte ci fanno vacillare nella fede e rivolgere il nostro sguardo lontano da te.

Faโ€™ luce e discerni, purifica, libera il nostro cuore da ciรฒ che non vorremmo lasciare, ma che ci opprime ancora! Caccia via tutti quei mercanti, commercianti, cambiavalute e venditori inaspettati, insopportabili e indesiderati che albergano dentro la nostra anima. Riscrivi nel cuore di ognuno e sul volto di tutti le dieci parole che declinano lโ€™unico amore. Perchรฉ siamo noi quella pietra viva che Dio ha scelto per la costruzione del suo Tempio Santo.

Nel mio paese di Castelpoto, esistono i ruderi dellโ€™antica chiesa di S. Andrea apostolo. Essa รจ stata luogo di devozione sin dallโ€™epoca romana perchรฉ qui sorgeva un tempio dedicato alla dea Giunone. Lo raccontano lโ€™epigrafe dedicata alla stessa dea e il cippo funerario ancora incastonato nelle sue mura. La trasformazione in luogo di culto cristiano รจ avvenuta probabilmente nel periodo longobado-normanno quando Castelpoto divenne sede di baronia. La chiesa poi venne sconsacrata nel 1692 a causa del terremoto del 1688 e, infine, nel corso dei secoli venne prima convertita in masseria e poi abbandonata allโ€™incuria e al degrado. Il 31 ottobre 2021 i resti dellโ€™antica chiesa e il suggestivo paesaggio circostante sono stati donati nuovamente alla comunitร , dopo un accurato progetto di recupero. Nasce cosรฌ โ€œParco Santโ€™Andreaโ€, luogo di ristoro dove lโ€™armonia dello spirito puรฒ riconciliarsi con quello della fede e della natura. Tutto ciรฒ sta a significare che il nostro cuore, tempio del โ€œpaganesimoโ€, puรฒ essere convertito e abitato per mezzo dellโ€™unico vero Tempio: il Signore Gesรน.

โ€œLa religione รจ una favola per chi ha paura del buioโ€ (Dr. Stephen Hawking). โ€œLโ€™ateismo รจ una favola per chi ha paura della LUCEโ€ (Dr. John Lennox). 

A cura di don Donato della Pietra.

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