Offro doni con le mani pulite e il cuore sereno: non ci siano timori, recriminazioni, rancori covati nelle stanze del cuore che apro al mio Signore.
Posso dire «Non ho ucciso», ma cos’è poi uccidere? Uccidere è propriamente “tagliare”, poi “togliere la vita” – e in quanti modi posso togliere la vita? Uccido quando tolgo la libertà, uccido quando privo mio fratello dell’ascolto di cui ha bisogno, quando lo soffoco con le mie supposizioni e quando gli metto in bocca parole non sue; lo uccido quando ignoro il suo grido di aiuto, quando di proposito non guardo al suo bisogno…
Cosa rischio di tagliare in ogni istante? La libertà, il bisogno, la dignità del fratello che ho accanto e che allontano invece di accogliere.
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Ti chiedo allora, mio Dio, la forza della pace e il coraggio della riappacificazione: se qualcuno ha qualcosa contro di me, se io ho qualcosa contro qualcuno, io ti offro ognuna di queste cose, piccole e grandi, perché nelle tue misericordiose mani perdano peso e importanza, nel perdono pieno. Solo allora potrò col cuore quieto venire a te.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato