HomeVangelo del GiornoFabrizio Morello - Commento al Vangelo del giorno, 2 Febbraio 2024

Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 2 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 2, 22-40

Oggi la Chiesa celebra la “ presentazione al tempio “ del Signore, comunemente detta festa della “ candelora “, per ricordare che Gesu’, come dice il vecchio Simeone, è “ luce rivelata alle genti “.

Presentare al Signore.

Che bella espressione e che bella usanza.

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I bambini venivano portati al tempio ed i genitori offrivano un “ sacrificio “, cioè facevano una “cosa sacra “: affidavano a Dio cio’ che veniva da Dio.

Era il riconoscere il dono ricevuto, la non appartenenza del figlio alla coppia ma alla benevolenza del Padre.

Oggi, mi viene da dire, a chi presentiamo i nostri figli?

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Dal Signore parecchie coppie, una volta impartito, per mero ritualismo, il sacramento del Battesimo, non li portano piu’ fino al momento di iscriverli, sempre per convenzione, al percorso di preparazione per la prima comunione.

E cosi’ i nostri ragazzi vengono presentati alla società, agli amici, agli insegnanti, agli allenatori ma… non a Dio.

Risultato?

Spesso, come mi ha detto un sacerdote mio amico, quando arrivano per il corso della prima comunione…non si sanno fare neppure il segno della croce!!!

Altro che “ presentazione al tempio “, oggi si celebra “ l’allontanamento dal tempio “, a cui non si attribuisce alcuna importanza nelle nostre vite.

Perchè?

Sia per la “ scristianizzazione “ in atto sia per l’incapacità di aspettare.

L’uomo e, di conseguenza, il bambino di oggi, vuole tutto e subito.

Simeone ed Anna sono invece gli esempi dell’attesa, che viene premiata dall’incontro con il Signore.

Ci vuole tempo per incontrare veramente Dio, non è una cosa che accade velocemente né la si puo’ ottenere con un “ corso smart “, sia esso pre-matrimoniale o di avvicinamento al sacramento dell’Eucarestia.

Lo si incontra frequentandolo, ogni giorno, “ nel tempio “ e, soprattutto, “ fuori dal tempio “, ove veste i panni di ogni fratello in cui ci si imbatte nel proprio percorso.

Ma cio’ richiede tempo, pazienza, costanza, tutte doti ormai sconosciute.

In questa giornata che, non essendo festiva per lo Stato è, per la maggior parte delle persone, completamente “ anonima “, noi cristiani siamo invece chiamati a continuare a testimoniare a tutti la bellezza di Dio, “ luce delle genti “, unica Speranza di un mondo che, follemente, crede di poter vivere senza di Lui.

Restiamo candele.

Le candele emanano una luce fioca, piccola, ma almeno impediscono il buio totale.

Fino a quando ne resteranno alcune, la Speranza non morirà.

Buona giornata e buona festa a tutti.

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Lc 2, 22-40 | Fabrizio Morello 27 kb 3 downloads

Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2024 …

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