Salviamo lo stupore, della bellezza della vita, del dono e della gratitudine, quella di ogni giorno, dal risveglio al tramonto della sera. Salviamo lo stupore le cielo stellato, della luna di notte, dell’universo che si espande.
Salviamo lo stupore della natura, dell’alternarsi delle stagioni, del sole, della pioggia, degli uccelli che cantano, dei frutti degli alberi, del seme che si spezza e della spiga che cresce.
Salviamo lo stupore degli occhi piccoli e curiosi dei bambini, dell’anziano che sorride, delle sue rughe storie e combattimenti senza arrendersi mai; della vita che nasce e di chi termina l’esistenza per approdare all’altra riva.
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Salviamo lo stupore dell’amore, dei baci degli innamorati, di chi stringe la mano e che chiede compagnia, dell’amico che condivide il pianto, del sorriso sincero di chi incoraggia, della poesia e di chi racconta i paesi.
Salviamo lo stupore della fede, del senso del nostro essere qui, dell’oltre, della fede cristiana che non è un’idea, ma una persona concreta, Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza.
Salviamo lo stupore della Parola, del Logos, che insegna con autorità, non offre informazioni, della Parola che scandalizza i rigidi e i tradizionalisti, sovverte le convenzioni, soprattutto del si è fatto così e di chi è attaccato al ruolo e al vecchio, di chi ha paura di perdere il potere per manipolare gli altri.
Salviamo lo stupore, è bellezza, incanto, novità, la liturgia, l’Eucaristia, la preghiera, gli slanci del cuore. Salviamo lo stupore dei fallimenti e ripartiamo, delle feritoie perché passi la luce, di chi sa chiedere scusa e ricomincia. Salviamo i preti che non celebrano un rito ripetitivo, i vescovi sedotti dal potere, i laici intrappolati dal clericalismo. Salviamo i fedeli dalle noiose omelie, le Messe da chi scambia per un palcoscenico o passerelle la chiesa, quale luogo sacro e tempio di Dio.
Salviamo lo stupore, nel vangelo di questa domenica c’è chi ha paura, sono i demoni, perché iniziano ad arretrare alla venuta del Santo di Dio; i demoni scappano, il male non prevale più, di del diavolo che confonde e inganna, dei demoni che seminano divisione e zizzania. Gesù impone con severità: Taci!
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Salviamo lo stupore del silenzio, della verità, dell’umiltà, salviamo il timore di Dio, il rispetto verso l’altro, l’attenzione al prossimo e delle sue esigenze. Salviamo lo stupore dell’incontro, dell’inedito, contro ogni indifferenza, con gli occhi sempre aperti alla venuta di Dio, ogni giorno, è sempre Natale, è sempre Pasqua, conversione, kairos!
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]