HomeVangelo della Domenicadon Francesco Pedrazzi - Commento al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2024

don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21-28

COME LEONE RUGGENTE

«La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste». È uno dei più celebri aforismi del “poeta maledetto” Charles Baudelaire, che, grazie soprattutto all’amicizia con un cattolico tutto d’un pezzo come Louis Veuillot, giunse a chiedere i sacramenti sul letto di morte.

Quante persone, anche tra i battezzati, sono vittime di questo inganno del nemico! Se il diavolo non esiste, se non esistono delle “forze del male”, allora diamoci pure alla “bella vita”, «mangiamo e beviamo, perché domani moriremo» (1Cor 15,32)…se il diavolo non esiste, non abbiamo nulla da perdere e da temere!

Dovremmo però chiederci: perché il Signore Gesù è morto in croce per noi se non esistono le “forze del male”?

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San Giovanni è perentorio: «Per questo è apparso il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo» (1Gv 3,8). D’altra parte, il demonio dice a Gesù nel vangelo di questa domenica: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».

San Pietro paragona il diavolo a un «leone ruggente», che «va in giro cercando chi divorare» (1Pt 5,8). Se mi viene detto che in un determinato luogo c’è un leone ruggente e affamato e io ci vado comunque, perché non ci credo, sono spacciato!

La buona notizia è che c’è un altro “leone” ben più forte del diavolo: il «Leone della tribù di Giuda» (Ap 5,5), Gesù Cristo. Se siamo uniti a Lui non temiamo l’azione ingannatrice e distruttrice del nemico!

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Gesù è «il Santo di Dio»: colui che rende presente nella nostra vita il “potere di liberazione” dal male. Se apparteniamo a Lui, “nulla ci potrà colpire” (Sal 91,7), saremo salvi dai veleni di satana, che vuole impedirci di vedere la bontà e la bellezza della nostra vita. Dinanzi alle inevitabili tentazioni diciamo con fiducia filiale: «Padre, nel nome di Gesù tuo Figlio, liberami dal male!».

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