Signore, eccomi, sono qui seduta a questo tavolo delle imposte, china sul mio lavoro, sui miei impegni, sulle mie cose che ho bisogno di tenermi stretta, perché senza che cosa sarei? Non mi accorgo della tua presenza, sono sorda, cieca, distratta.
Ma tu sei più forte, Signore, alzo lo sguardo e incrocio il tuo. Non ho parole. Non riesco a dirti nulla. Sono immersa nel tuo sguardo e mi sento in pace. Mi dimentico di quello che stavo facendo. Tutti quegli impegni quotidiani, quei pensieri, quei beni materiali, quei legami labili… è sparito tutto. Davanti al tuo sguardo sono nuda con le mie fragilità, con i miei peccati, con i miei pesi. E all’improvviso mi sento leggera. Mi sento felice.
Voglio seguirti, voglio sedermi a quella tavola imbandita, davanti a te, per continuare a sentire la tua misericordia che mi perdona, che mi abbraccia e che mi scalda. Grazie, Signore, per tutto questo.
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Grazie per il tuo amore che fa crollare tutti i miei pesi, che scavalca tutti i miei limiti e sa accarezzare le mie fragilità. Grazie, Signore, per essere sempre misericordioso con me e con i miei fratelli.
Vanessa D’Urbano
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato