L’inizio del ministero pubblico di Gesù avviene nelle acque. Gesù è cresciuto, è diventato un uomo, ha vissuto nel paesino di Nàzaret sulle colline della Galilea e a trent’anni si è spostato ai guadi del Giordano, dove Giovanni il Battista stava predicando una immersione penitenziale.
Battesimo significa immersione; battezzare è un termine greco che vuol dire semplicemente immergere. Il profeta Giovanni aveva proposto questo gesto di immersione nelle acque del Giordano, perché le persone che aspettavano il Messia riconoscessero di avere l’acqua alla gola, di stare per annegare se Dio non fosse intervenuto a salvarli.
E Gesù si presenta anch’egli a quel rito penitenziale e si lascia immergere dentro le acque del fiume. Quando esce dall’acqua si aprono i cieli — c’è una rivelazione divina — si sente la voce di Dio Padre che presenta al mondo quell’uomo dicendo: <<È il mio Figlio>>.
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In quel momento Gesù viene mostrato a tutti come il Messia, il consacrato di Dio, l’inviato per la nostra salvezza. In quelle acque ha inizio la nostra salvezza e anche nella nostra vita cristiana tutto comincia con il Battesimo, con le acque che ci salvano.
Il simbolo dell’acqua è molto importante nella nostra vita, per questo occupa molto spazio nelle Scritture. L’acqua è un elemento fondamentale di vita, però è anche segno di distruzione, perciò nell’acqua del Battesimo dobbiamo riconoscere entrambi questi simboli: rappresenta la morte al peccato e la rinascita alla vita nuova dei figli di Dio.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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