Vedendo Gesù, Giovanni dice: Ecco l’agnello di Dio, colui che avevo detto che doveva venire e che è avanti a me. Giovanni non ha mai conosciuto Gesù di persona, ma pieno di Spirito Santo riesce a riconoscerlo appena lo vede.
Quanto sarebbe bello se anche noi che ci diciamo bravi e convinti cristiani, riuscissimo a riconoscere il Signore nelle pieghe della vita, in tutti i giorni della nostra esistenza. Invece ci lasciamo distrarre da mille cose, al punto da mettere in dubbio la nostra fede, da mettere in dubbio la presenza di Dio…
Il Vangelo di oggi usa due volte lo stesso verbo: testimoniare: Giovanni testimonia che battezzando Gesù ha riconosciuto in Lui la presenza di Dio e ha visto discendere lo Spirito. Questo ci ricorda che solo chi ha occhi divini può riconoscere la presenza del divino. Infatti, Giovanni conclude: ho visto e ne dò testimonianza.
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È significativo che testimone in greco si dica martire, e il martirio è la capacità di dare la propria vita per una convinzione. Oggi è difficile trovare cristiani convinti e disposti a dare la vita, il motivo risiede nell’incapacità di scrutare la presenza di Dio nella nostra vita. Ciò che non vediamo non crediamo. La stragrande maggioranza dei cristiani lo sono per tradizione, ma non per convinzione e questo genera l’incapacità di essere credibili e di dare la vita per Gesù come poi farà il Battista.
- E tu, in cosa sei poco credibile nella fede che dici di avere?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE