Due brevi pensieri mi suscita il testo di oggi.
“ Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe “.
E’ la seconda volta che un “ messaggero di Dio “ dà indicazioni a Giuseppe.
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La prima volta gli aveva detto di “ non temere “ di prendere in sposa Maria, adesso gli indica come proteggere il bambino.
Giuseppe si fida entrambe le volte.
Ecco il primo aspetto che volevo sottolineare.
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Una delle caratteristiche peculiari del cristiano è “ fidarsi “ dei “ messaggeri “ attraverso i quali il Signore gli fa conoscere la Sua volontà.
Questi messaggeri magari non avranno le sembianze di “ angeli “ ma saranno persone in carne ed ossa, situazioni, incontri, in cui, chi ha familiarità con Dio, riesce a cogliere l’indicazione che il Signore gli sta mandando e, con fiducia, la segue.
“ Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infurio’ e mando’ ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano dai due anni in giù “.
E’ limitativo leggere questo versetto soffermandosi sulla crudeltà di Erode pensando che non abbia alcuna relazione con noi e con la nostra vita.
Il testo, ed è questo il secondo aspetto che oggi voglio mettere in evidenza, è invece un invito alla veglia, a stare attenti ai nostri comportamenti perché, se non siamo “ vigilanti “, se non curiamo, quotidianamente, la nostra relazione con il Signore, certamente ci trasformeremo anche noi in Erode.
Chi è infatti quest’uomo se non qualcuno disposto a fare qualsiasi cosa pur di conservare il suo potere, senza farsi scrupolo di “ eliminare “ il bambino Gesu’, che lui vedeva come un “ potenziale concorrente “?
Orbene, rispondiamo con onestà, quanti uomini sono disposti a fare la stessa cosa?
Certamente tanti e, tra quelli, rischiamo di esserci anche noi se il nostro animo si nutre dei “ pensieri del mondo “ e non delle “ parole di Cristo “.
Attenzione quindi: Erode non è tanto lontano da noi; rischiamo, se non siamo “ vigilanti “, di essere lui!!!
Buona giornata e buona riflessione a tutti.