IO SONO LA VOCE
Giovanni era un profeta scomodo, un asceta lontano dagli schemi religiosi e dalle liturgie del tempio di Gerusalemme. Può sorprendere che lo Spirito Santo abbia preferito manifestarsi nelle parole e nella vita del Battista, avvolte di sabbia e silenzio, piuttosto che tra gli incensi e i sacrifici del tempio!
Questa è la logica di Dio: Lui ha scelto Maria di Nazareth, una adolescente nata in un piccolo borgo senza storia e fama; ha scelto Giuseppe, un falegname di provincia; ha scelto per suo Figlio una grotta fredda a Betlemme…
E mi viene spontaneo pensare a tante persone incontrate in questi anni di missione in Perù. Tra la polvere e la povertà, ho visto testimonianze di fede che mi hanno scosso e provocato. Ho conosciuto persone che non sanno leggere e scrivere, ma che portano il Vangelo stampato nella vita, nelle scelte di tutti i giorni. Ho conosciuto famiglie povere, che vivono in case di mattoni di fango senza luce e acqua, che sanno ringraziare e riconoscere la presenza di Dio in ogni piccolo dettaglio, mentre noi – che abbiamo tutto – non sappiamo nemmeno dire grazie.
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IO SONO LA VOCE
In questi anni ho capito che tra credere in Dio e fidarsi di Dio c’è davvero una bella differenza! Posso credere nella sua esistenza, credere tutto quello che la chiesa mi insegna, ma questo non è ancora fede. Fede è sapere che Dio c’è e mi ama, che mi posso fidare di Lui, che mi ascolta e non si stanca di me e delle mie cadute. In questo cammino, i poveri sono stati i miei piú grandi maestri.
Ed è proprio vero quello che dice il battista: «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete». È cosí: non lo conosciamo. Diciamo di amarlo, ma non lo ascoltiamo. Diciamo che lui è la nostra vita, ma chiudiamo la porta in faccia ai suoi figli prediletti: ai poveri, agli ultimi, agli abbandonati. Celebriamo l’Eucarestia, ma non facciamo nulla per trasformare la nostra esistenza in una vita eucaristica. Abbiamo le nostre priorità, i nostri obiettivi, le nostre mete e preferiamo che lo Spirito Santo non ci faccia perdere tempo e stia al calduccio nelle sacrestie.
Spero davvero che questo Natale sia diverso, spero che Lui ci trovi attenti, desiderosi di accoglierlo e di rinascere. Che questo Natale sia tuo. Non lasciartelo rubare.
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Un abbraccio
Don Roberto
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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