Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Scambiare lucciole per lanterne
Individuiamo anche per questa terza domenica di Avvento qualche elemento che ci consenta di percepire che Dio è davvero presente nel nostro vissuto, per farlo volgiamo lo sguardo alla seconda lettura, a ciò che san Paolo scrive ai Tessalonicesi ed in particolare inizio sottolineando il seguente passaggio: “Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie…”.
C’è un esercizio che non mi stanco mai di sponsorizzare perchè ci aiuta ad accorgerci del passaggio del Signore nella nostra esistenza ed è ringraziare, appena svegli ed in particolar modo prima di addormentarci ripercorrendo la giornata e dicendo a noi stessi e a Dio i motivi per i quali rendere grazie. Si tratta in pratica di riconoscere le luci che costellano la nostra esistenza pur tra le nubi e le oscurità che ognuno, chi più chi meno, possiede.
Domandiamoci: quali sono i miei punti luminosi? Non si tratta di andare con la mente soltanto a ciò che possiedo, alle mie qualità, risorse o possibilità ma anche alle persone che ho accanto. Nel brano di Vangelo il Battista viene presentato come un punto luminoso chiamato ad indicare la luce di Cristo ma molti non si sono accorti di lui e della sua missione e questo accade anche a noi, troppe volte non ci accorgiamo dei tanti Giovanni Battista che compaiono sulla nostra strada.
Quali persone con la loro presenza, vicinanza ed affetto e a volte mettendoci anche in difficoltà sono state o sono punti luminosi? Dio sovente ama rendersi presente attraverso uomini e donne concreti mentre sovente ci attendiamo che debba manifestarsi per vie anomale o strabilianti. Tornando a san Paolo sottolineo una seconda frase: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono”. Ritengo che Dio si riveli a noi anche attraverso le buone idee che sorgono nell’animo come punti luce.
Occorre fare però un’importante distinzione: lo Spirito Santo ci parla tramite le ispirazioni e il demonio attraverso le suggestioni. Le prime spirano da dentro e hanno la caratteristica di lasciarci liberi, si propongono e non si impongono, bussano discretamente alla porta. Le seconde indicano la condizione di chi è sotto la gestione di qualcun altro, si impongono, ci manipolano e hanno l’obiettivo di condurci verso il male ma attenzione, per fregarci devono travestirsi da luci.
Quando in noi si accende un’idea, un pensiero, occorre vagliarlo per comprendere se è davvero per il mio bene e quello altrui o se si tratta di un inganno del diavolo e questo per evitare di scambiare lucciole per lanterne. Come comprendere la differenza? Si tratta di soppesare i pensieri, di interrogarli e per farlo occorre fermarsi e mettersi un attimo in preghiera, sovente invece andiamo dietro a ciò che ci viene in mente con superficialità, per il solo fatto che quell’idea si è affacciata ritengo che sia buona e giusta.
Mettiamoci davanti a Dio e chiediamoci se quel pensiero è davvero un bene. Occorre poi far aspettare quell’intuizione che ho avuto prima di permetterle di entrare nella mia esistenza, le faccio fare un po’ di anticamera perché il tempo ci aiuta a comprendere se ciò che mi è balenato in testa è buono o meno; infine è utile confrontarmi con una persona di fiducia e qui ritorniamo ai nostri punti luce, ai Giovanni Battista che ci possono aiutare a fare chiarezza, attraverso i quali Dio ci suggerisce la buona strada.
Ognuno di noi ha i suoi deserti, le proprie ombre, nubi ed oscurità ma non dobbiamo mai arrenderci nel credere e nel riconoscere che vi sono luci con le quali Dio si mostra, si fa presente e vicino e questo innanzitutto nelle persone che davvero ci amano e che amiamo, i compagni di viaggio, quelle persone che ci accolgono, ci ascoltano e anche che ci pungolano così come in quelle ispirazioni che attraverso lo Spirito Santo suscita in noi per aiutarci a camminare sui sentieri della vera vita.
AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte