HomeVangelo della DomenicaFabrizio Giannini - Commento al Vangelo di domenica 17 Dicembre 2023

Fabrizio Giannini – Commento al Vangelo di domenica 17 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 1,6-8.19-28

Oggi è una liturgia che parla tutta di profezie. La prima lettura ne presenta una attribuita ad un anonimo definito il terzo Isaia il quale annunzia un anno di grazia dove avrebbero trovato compiacimento tutti coloro che erano oppressi da varie tribolazioni.

Nel Vangelo di Giovanni, il quale questa domenica prende il posto di Marco, troviamo Giovanni Battista del quale Sant’Agostino diceva che: “era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo.

Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità”. Giustissima chiaramente l’intuizione del grande Vescovo. Nello spazio temporale della propria esistenza Giovanni ha dato voce ad un verbo che non si è spento con la sua morte ma che gli è sopravvissuto in eterno.

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Quindi il mandato temporale dei Profeti è un compito che apre lo spazio all’ eternità. Senza entrare in summe teologiche dette e ridette, io credo che il messaggio di questa terza domenica di avvento stia tutto qui. Nell’ arco della nostra esistenza, lunga o corta che sia, ciascuno di noi è chiamato ad essere profeta.

Se ogni anno celebriamo l’avvento è perché dobbiamo spianare la strada all’ ingresso di Gesù nel nostro mondo, nella nostra vita, la mia, la tua la sua, le quali tutte insieme formano la Comunità dei figli di Dio e nei cui cuori dovrebbe abitare il suo Spirito. E’ triste celebrare il Natale come fosse un semplice compleanno. Non è questa l’intenzione della Chiesa.

Non è questo quello che vuole Gesù. L’ avvento non è solo un tempo liturgico, ma uno stato permanente di vita. Le nostra giornate, settimane , mesi ed anni, sono e devono essere una profezia che qualcosa sta per succederci e cioè che Gesù verrà a stare nel nostro essere  rendendogli abitabili la nostre anime.

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Questo fatto, dobbiamo annunciarlo prima di tutto a noi stessi uscendo da quello schema avulso di una paraliturgia umana che è solo un mortificante susseguirsi di festività calendaristiche. Il terzo Isaia e Giovanni Battista, hanno profetizzato un cambiamento radicale in positivo nella vita degli uomini.

Ma questa trasformazione per noi esseri umani provoca una insorgenza di problemi di non poco conto, perché lo stile di vita proposto dal Messia e quello che ci dice di fare non ci piace, non rientra nei nostri canoni comportamentali. Colui che viene non è un mago che con una bacchetta magica aggiusta tutto. Egli vuole il nostro impegno, pretende che ci mettiamo la faccia.

Ma se non togliamo la maschera dei finti cristiani, se non la smettiamo di vivere solo di apparenza, non saremo mai dei profeti di gioia come ci chiede oggi la liturgia. Dobbiamo smetterla di servici dei nostri paramenti per farci belli esteriormente, perché è dentro che dobbiamo esserlo. Farci belli e buoni, disponibili e servizievoli solo a Natale non serve a nessuno.

Sminuisce e rende inutile il lavoro dei Profeti, e soprattutto offende Colui che cerca di nascere quotidianamente in ciascuno di noi e che per ognuno di noi è morto in croce e l’ ha fatto per davvero, non fingendo di farlo e non mandando controfigure in sua vece.

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Terza domenica di Avvento – 17 dicembre 2023 …
Chi è Fabrizio Giannini-Diacono

Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) è diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo è sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.


Foto di Mirosław i Joanna Bucholc da Pixabay

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