In questa terza domenica la liturgia ci propone un altro atteggiamento interiore con cui vivere l’attesa del Signore: la gioia, che genera la luce della testimonianza. Dio “entra” nel mondo come luce, senza luce non ci sarebbe vita.
Dio ci fa vivere, Egli è vita e pertanto illumina, chiarisce, conforta, riscalda il cuore. Quando nasce un bambino si dice che è “venuto alla luce”: è davvero un simbolo bellissimo, importante per tutti. Eppure spesso noi abbiamo paura di aprirci fino in fondo a Dio.
Oggi siamo chiamati ad accettare la luce, credere alla salvezza, al bene, all’amore di Dio per me, alla possibilità che ogni cosa possa diventare utile per la salvezza, per la mia missione, per farmi crescere nella fede e nell’amore.
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Giovanni ci sprona a testimoniare il Signore, con la testimonianza di vita e con le parole, senza porci al centro della realtà, ma scoprendo di esser al centro dell’amore di Dio, che vuole unirsi a noi, rendendoci capaci di amare come Lui.
Ci fa bene sentire Giovanni che afferma: «In mezzo a voi sta uno che non conoscete». Infatti Gesù
è molto più di quel che sappiamo e crediamo: Lui può davvero rinnovare la nostra esistenza e ci
aiuterà a cambiare le nostre idee su di noi e sugli altri.
Se il Signore l’abbiamo conosciuto sin qui, ora possiamo meravigliarci ancora di più: Lui è davvero innamorato di noi e vive per noi, ci cerca per custodirci e donarci la sua vita! Possiamo “fuggire” da un Amore così grande o “nascondere” agli altri tutto questo?
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FONTE: Missio Italia
Commento a cura di don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi.
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