«Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà».
Con la I domenica di Avvento inizia un nuovo Anno liturgico: è un tempo speciale che la Chiesa ci offre per prepararci ad accogliere Gesù che viene.
Il Maestro, di fronte all’impazienza dei suoi discepoli di sapere il tempo del suo ritorno, risponde con la parabola di un uomo che, partendo per un viaggio, affida ai servitori la sua casa e raccomanda al portinaio di fare buona guardia. Poiché il ritorno del padrone sarà senza preavviso, i servi dovranno essere sempre pronti e attenti.
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So valorizzare i beni che mi ha dato il Signore?
Gesù ci invita a vigilare, ad essere svegli nel capire ciò che accade, acuti nell’intuire la direzione degli eventi, preparati ad affrontare ogni evenienza, senza cadere nella superficialità, nella fretta e nella distrazione.
Vivo la mia vita di fede «con gli occhi aperti», attento a ciò che accade?
Il Signore conclude esplicitando il valore universale dell’invito a vigilare: «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Ogni credente è chiamato responsabilmente a svolgere il servizio che il Signore gli ha affidato, a guardare avanti, verso la meta finale, e ad aspettare il Signore che viene non solo nella gloria, ma anche nella quotidianità: qui, ora, oggi.
So scoprire Dio presente nella quotidianità?
ApprofondiAMO
Avvento – Il termine adventus (in latino) significa venuta, arrivo. Nel paganesimo indicava la venuta periodica di Dio
e la sua presenza nel Tempio. Dal punto di vista cristiano l’Avvento intreccia insieme il tempo di preparazione al Natale, in cui si ricorda la venuta del Figlio di Dio nel mondo, a Betlemme, e il tempo di attesa della seconda e definitiva venuta alla fine dei tempi, nella parusia.
Fonte del materiale:
Catechisti Parrocchiali
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