Dio non sta dietro alle sottigliezze, il bene lo segna tutto sul suo conto
«In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
«Caro Michele, caro Francuccio, cari ragazzi, non è vero che non ho debiti verso di voi. L’ho scritto per dar forza al discorso! Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto. Un abbraccio, vostro Lorenzo».
Così scriveva Don Milani nel suo testamento ed è vero: Dio non sta dietro alle sottigliezze e scrive tutto sul suo conto. Un conto con il quale un giorno ci confronteremo, che però viene scritto ora giorno per giorno. Gli incontri, le persone, i nostri sguardi, i nostri gesti e le nostre scelte, sono segnati nel cuore di Dio.
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Anche per noi poco spazio per le sottigliezze: abbiamo amato «sì o no?», ci siamo presi cura «sì o no?», insomma ci siamo stati «sì o no?». Ora le nostre riposte non sono sempre tutti sì, tuttavia non abbiamo una vita di riserva, «possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso»: l’oggi è il luogo e il tempo che ci è dato per amare con il cuore e con i fatti.
Ne ha bisogno il mondo d’oggi segnato dall’odio, la violenza e la sempre più diffusa indifferenza. Don Fulvio Capitani
Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs