Il tema del vangelo di oggi è la Risurrezione.
E’ il cardine della nostra fede.
Metterla in dubbio equivale a “ non credere “.
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Nella prima lettera di San Paolo ai Corinzi si legge: “ se Cristo non è stato risuscitato vana è la vostra fede “ ( 1Cor 15, 17 ).
La difficoltà che avevano i sadducei a credere nella Resurrezione era dettata dal fatto che si approcciavano ad essa con “ chiavi di lettura “ umane.
Per tale motivo portano a Gesu’ il paradossale esempio della vedova “ ammazzamariti “.
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Cristo dà allora a questi uomini una risposta precisa, che fa capire che il “ prendere moglie e marito “ fa parte delle cose della terra; nella Resurrezione, invece, non esistono “ mogli e mariti “ ma soltanto “ figli “, cioè i “ figli di Dio “, che sono coloro i quali “ sono stati giudicati degni dell’altro mondo e della resurrezione dei morti “.
E per “ essere giudicati degni “ bisogna credere, durante il corso della vita terrena, in Dio, nel vivente.
Non potrà essere giudicato “ degno “ chi pensa che Dio sia un “ Dio dei morti “, un’entità astratta che si occuperà di noi solo dopo che avremo terminato il nostro percorso terreno.
No.
Il Dio di Gesu’ Cristo è un Dio vivo, un Dio presente in mezzo a noi, un “ Dio dei vivi “ in cui bisogna credere, “ da vivi “, per essere poi ritenuti “ degni dell’altro mondo “, ove risorgeremo e saremo “ figli di Dio “.
Chiediamoci oggi: in chi credo? In un Dio dei vivi o in un Dio dei morti?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.