HomeVangelo della Domenicadon Mauro Pozzi - Commento al Vangelo di domenica 19 Novembre 2023

don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 19 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: โœ Mt 25, 14-30

- Pubblicitร  -

Le nostre capacitร  non ce le siamo guadagnate, ci sono state donate. Sentiamo la responsabilitร  di ricambiare condividendole con gli altri.
don Mauro

Se qualcuno volesse fare un regalo alla Parrocchia di don Mauro
Parrocchia S. Maria delle Grazie: IT09Y0871383900000000012977

PORTARE FRUTTO

Non si sa con precisione quanto valesse un talento, sappiamo perรฒ che corrispondeva a una cifra molto elevata; quindi il padrone affida ai suoi servi qualcosa di rilevante. In effetti noi non abbiamo ricevuto poco, anche se ci lamentiamo sempre che non basta quello che abbiamo. Proprio perchรฉ amministriamo qualcosa che non ci appartiene dovremmo sentire la responsabilitร  di restituire almeno in parte questi beni.

Non tutti hanno ricevuto lo stesso, alcuni hanno piรน capacitร  di altri, e quanto piรน uno possiede tanto piรน dovrebbe sentire che ha un debito, non solo verso il Creatore, ma anche verso chi ha avuto meno fortuna di lui. Il Maestro non รจ mai stato molto tenero con gli egoisti e dice espressamente che il Regno รจ di difficile accesso per i ricchi, cioรจ per coloro che si affidano alle proprie fortune e non sanno condividerle.

Siamo allora chiamati a far fruttare le nostre doti, non solo perchรฉ cosรฌ guadagniamo il paradiso, ma per dare senso e sapore alla nostra vita. Essere cristiani significa amare e la caratteristica fondamentale dellโ€™amore รจ la feconditร . San Tommaso diceva che lโ€™amore diffonde sรฉ stesso, dunque chi ama porta frutto. Non si tratta solo della feconditร  biologica, ma del saper donare sรฉ stessi. Infatti cโ€™รจ chi sceglie di non avere figli e chi li fa senza sceglierlo.

Se un padre non si dona ai propri figli รจ come se non ne fosse lui il genitore. Allo stesso modo ci sono persone che non hanno mai generato che chiamiamo senza difficoltร  madri e padri, come Madre Teresa o Padre Pio. รˆ donando noi stessi che diventiamo fecondi ed รจ cosรฌ che mettiamo a frutto le nostre capacitร .

I primi due servi della parabola raddoppiano il capitale, fanno cioรจ il massimo, ma dalle parole di rimprovero rivolte al terzo, capiamo che il padrone si sarebbe accontentato anche dei soli interessi. Non ci รจ richiesto lโ€™impossibile, ma unicamente di non sprecare le opportunitร  che abbiamo. La ricchezza maggiore che possiamo condividere รจ il servizio fatto agli altri in prima persona.

Non solo verso persone sconosciute o lontane, ma anche e soprattutto verso chi ci รจ piรน prossimo. Impegnarsi perchรฉ in famiglia ci sia armonia e perchรฉ i figli crescano bene รจ giร  moltissimo. Per chi non ha figli o non รจ sposato รจ ugualmente importante lโ€™attenzione alle persone piรน vicine.

Il Vangelo dร  anche molto valore allโ€™elemosina, che puรฒ essere un modo di valorizzare il proprio guadagno a favore degli altri. La cosa migliore che possiamo fare รจ pregare per capire che cosa voglia il Signore da noi.

Se infatti scopriamo la nostra vocazione e cerchiamo di viverla, sicuramente non nasconderemo i nostri talenti.

Icona

Mt 25, 14-30 | don Mauro Pozzi 113 kb 5 downloads

Le nostre capacitร  non ce le siamo guadagnate, ci sono state donate. Sentiamo la…