“Attiviamo” il bene che c’è in noi!
I talenti sono le virtù che come piccoli semi abbiamo dentro. “Attiviamo” il bene che c’è in noi!
Leggiamo insieme oggi i versetti dal 14 al 30 del capitolo 25 di San Matteo. Si tratta di una pericope molto nota: la parabola dei talenti. Essa, ci viene detto, descrive il modo in cui “avverrà” il giudizio finale. Permettetemi di richiamare velocemente gli elementi portanti del testo, che sono
- la partenza di un uomo per un lungo viaggio;
- la consegna degli averi ai suoi servi – secondo la loro indole e capacità;
- la loro scaltrezza imprenditoriale, con le considerazioni sul “da farsi”;
- il ritorno – dopo molto tempo – del padrone, con la conseguente “regolazione dei conti”;
- la cosiddetta “morale della favola” a chiusura del brano.
Il padrone dunque parte per un lungo viaggio, rendendo necessaria la consegna delle sue cose ai servitori perché vengano custodite. I servi, però, per stessa ammissione dell’ultimo, sanno bene che il loro principale è solito “mietere dove non ha seminato e raccogliere dove non ha sparso”.
È la descrizione della vita: Dio ha affidato a ciascuno di noi la Chiesa, la realtà, il mondo perché non solo ce ne prendiamo cura, ma cerchiamo anche di portare frutto con le nostre scelte. Non ci è chiesto, per altro, l’impossible…
AUTORE: don Marco Scandelli | SITO WEB | CANALE YOUTUBE