don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 15 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 17, 11-19

Data:

- Pubblicitร  -

Riconoscimento e gratitudine

Imparare a frequentare la scuola del riconoscimento e della gratitudine. รˆ a questa scuola che ci conduce oggi la liturgia della Parola. Una scuola troppo spesso disertata, abituati come siamo a dare ogni cosa per scontata. Lo straniero che torna indietro da Gesรน riconosce che la guarigione ricevuta non gli รจ dovuta. Quellโ€™uomo ha scoperto che la sua guarigione รจ frutto soltanto della gratuitร  dellโ€™amore di Gesรน. Gli altri nove โ€“ abituati a ricevere โ€“ non sono approdati a questa consapevolezza. Era accaduto a loro ma accade anche a noi di usufruire di doni dimenticando chi cโ€™รจ dietro quei doni. Quanti doni di grazia ci sono partecipati!

Penso anzitutto al nostro venire in chiesa di domenica in domenica per essere ritemprati nelle forze mentre abbiamo accesso alla comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, noi che pure non siamo degni di tanta grazia. Poi penso al nostro essere stati preferiti alla morte mentre aprivamo gli occhi alla luce, penso al battesimo ricevuto, allโ€™educazione che ci รจ stata trasmessa, al perdono che ci รจ stato offerto tante volte nel sacramento della riconciliazione. Penso alle tante persone che sono state per noi presenze significative da orientare a volte scelte e percorsi. Penso al matrimonio con cui tanti di voi hanno voluto legarsi indissolubilmente ad unโ€™altra persona diventando segno dellโ€™amore di Dio per ogni uomo. Penso al sacerdozio, alla vita religiosa. Penso allโ€™amicizia che rende lieve il passo. Quanti doni!

La salvezza โ€“ ci attesta lo straniero del vangelo โ€“ ha inizio quando hai qualcuno a cui gridare il tuo bisogno, il tuo dolore, sia esso un dolore fisico o una pena interiore che ti lacera a volte piรน di un dolore fisico. La lebbra, in fondo, รจ simbolo della condizione di ogni uomo. Tutti, in qualche modo, assistiamo ad un corpo che si disfa e cade a pezzi e a un cuore che sembra quasi anestetizzarsi. Tutti partecipiamo del venir meno delle forze o dello smarrire le ragioni per continuare a fare quello che stavamo facendo. E di fronte a questo ci scopriamo impotenti.

Ma la tragedia, appunto, non รจ tanto assistere a questo nostro morire quotidiano quanto il non avere qualcuno con cui condividere la propria pena. Eppure non poche volte Dio ha suscitato per noi qualcuno che diventava il tramite di una salvezza possibile, di uno sguardo altro su quanto ci angosciava. Non poche volte, se il problema non รจ stato eliminato, la pena, perรฒ, si รจ fatta piรน lieve.

Tornare indietroโ€ฆ ecco ciรฒ che fa la differenza. Imparare a ritrovare le ragioni di una serenitร  riconquistata, di una speranza ritrovata. Imparare a riconoscere, appunto. E imparare a ringraziare. Perchรฉ posso dire di essere felice, sereno? A chi lo devo?

Ringraziare รจ ciรฒ che in un bambino fa sviluppare una buona attitudine ad avere relazioni mature perchรฉ indica il passaggio da una esistenza autocentrata a una esistenza aperta nella capacitร  di dare e ricevere. Sin da piccolo, quando riceve un regalo il bambino รจ talmente preso dal dono da dimenticare chi glielo ha donato. Di solito รจ la mamma che lo invita a ringraziare: โ€œcome si dice?. โ€œGrazie!โ€. In realtร , la maturazione umana si configura proprio come lo sviluppo progressivo di questa capacitร . Che cosโ€™รจ che potrร  spingere un giovane fino al dono totale di sรฉ allโ€™interno di una relazione o in una forma di consacrazione, allโ€™esserci per qualcuno e al vivere per esso, se non la gratitudine per quanto ha scoperto di aver giร  ricevuto?

Davvero Signore, che cosโ€™รจ lโ€™uomo perchรฉ ti prendi cura di lui? (Sal 8). Non cโ€™รจ nulla che non abbiamo ricevuto.

Il dramma comincia quando concludiamo di poter bastare a noi stessi, quando ci chiudiamo nella nostra autarchia, convinti di disporre delle risorse per affrontare ogni evenienza e di essere in grado di poter realizzare ogni cosa, considerando gli altri soltanto come funzionali a noi stessi. Chi si chiude nella campana di vetro del suo egocentrismo, finisce per somigliare a un bambino capriccioso incapace di frequentare lo spazio della gratuitร .

Ma che cosโ€™รจ che puรฒ far maturare in noi il senso del riconoscimento e della gratitudine?
Anzitutto la semplicitร , cioรจ uno sguardo pulito che sa cogliere le cose nella giusta luce. Tutti e dieci i lebbrosi furono guariti ma uno solo fu in grado di riconoscere in quel nuovo stato, unโ€™esperienza di amore incondizionato. Imparare a lasciarsi toccare dallโ€™amore e riconoscerlo.
Poi la consapevolezza di essere poveri. La vita non mi appartiene, mi รจ donata perchรฉ io la condivida. Che cosโ€™altro vorrebbe creare in noi il pregare al mattino, se non il permanere in questa consapevolezza? Ti รจ donato immeritatamente un nuovo giorno di vita. Solo chi sta cosรฌ nella vita non si appropria mai dellโ€™altro ma lo serve con rispetto e simpatia. Solo questa consapevolezza sa essere grata per la varietร  e lโ€™originalitร  con cui Dio ha dato lโ€™esistenza a ogni uomo.

Infine una memoria capace di custodire. Imparare a conservare ogni cosa in maniera costruttiva. E cosรฌ la sera non mancheranno motivi per rendere grazie a Dio ma anche a chi vive con noi, a quelli che abbiamo incontrato, a chi si รจ fatto compagno di cammino, a volte senza saperlo.

Se non diserteremo la scuola del riconoscimento e della gratitudine, i nostri occhi non si spegneranno e saremo in grado di vivere il giusto rapporto con tutto ciรฒ che esiste.

- Pubblicitร  -

Per gentile concessione di don Antonio Savone.

FONTE
CANALE YOUTUBE
TELEGRAM

Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo del 5 Maggio 2025

Datevi da fare non per il cibo che non...

don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 5 Maggio 2025

Datevi da fare non per il cibo che non...

Giuliva Di Berardino โ€“ Commento al Vangelo del 4 Maggio 2025

Commento a cura di Giuliva Di Berardino pedagogista e...

p. Enzo Fortunato โ€“ Commento al Vangelo del 4 Maggio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...