L’olio in piccoli vasi
«In verità io non vi conosco!». Sono le drammatiche parole che lo sposo dice alle cinque “vergini stolte”.
Il verbo “conoscere” nella Bibbia, quando ha come oggetto una persona, si riferisce generalmente una relazione intima, profonda, personale, come quella tra due sposi o tra due amici che si frequentano da una vita, tra i quali c’è grande confidenza e familiarità.
Il problema di queste cinque vergini è che non sono mai entrate in una vera relazione con lo sposo. Si noti il paradosso (che caratterizza spesso le parabole evangelico): il termine “vergine” designa la ragazza che attende l’incontro con il “promesso sposo”, tuttavia è già possibile incontrare questo sposo e frequentarlo prima che arrivi il grande giorno delle nozze.
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È esattamente la condizione della vita cristiana! Da un lato c’è l’attesa del Signore Gesù, che un giorno verrà e ci colmerà della sua gioia con la sua Presenza; dall’altro, lo possiamo incontrare ogni giorno, nella fedeltà alle “piccole cose” (cf. parabola successiva dei talenti): la preghiera personale e comunitaria, specialmente l’Eucaristia, lo studio o il lavoro, le relazioni quotidiane… È “l’olio dell’amore” «in piccoli vasi» che le vergini sagge hanno preparato.
Amare Gesù, volgere a lui il nostro cuore in tutto ciò che viviamo, nel concreto della vita, qui e ora: questo ci permette di “conoscerlo”, ci rende gioiosi nella speranza e pronti alla festa senza fine del suo Regno. Viceversa, guardiamoci da una vita cristiana vissuta in modo esteriore, superficiale, in cui a parole diciamo di credere in Gesù, ma il nostro cuore è lontano da lui (cfr. Is 29,13).
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