La festa di oggi ci ricorda l’importanza della preghiera… della relazione con Dio… e del contesto dove questa relazione può essere vissuta al meglio.
Insomma, possiamo pregare ovunque, non c’è ombra di dubbio, ma pregare è una cosa seria e occorre tempo e spazio.
E qualunque sia questo spazio: la chiesa, una camera, il proprio cuore… occorre prendersene cura.
Ogni lavoratore custodisce i propri strumenti di lavoro… ogni musicista custodisce il proprio strumento musicale… ogni cristiano, quindi, è chiamato a custodire ciò che gli permette di relazionarsi con Dio.
E non si può pregare se dentro di sé abitano diversi sentimenti… non si può pregare se dentro il proprio cuore ci sono rabbia, rancore, passioni disordinate… non si può pregare nel disordine… nella confusione… occorre imparare a fare silenzio… a lasciare fuori o mettere fuori tutto ciò che può impedire o rendere difficoltosa la preghiera… la relazione con Dio.
Del resto… quando desideriamo stare con una persona cara… ci ritagliamo il nostro tempo… ci prepariamo in modo particolare… non vogliamo essere disturbati… con Dio non può essere di meno. Pregare è entrare in punta di piedi dentro il cuore di Dio…
A chi ami veramente non dai mai gli scarti, ma il tempo migliore!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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